Ucraina: razzi sulla base di Kramatorsk, morti e feriti

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Strage di civili: una donna filma l'attacco e piange: il video. Mosca intanto avvisa Washington: "Se gli Usa armeranno Kiev ci sarà un'escalation del conflitto". Mercoledì a Minsk vertice tra Hollande, Merkel, Putin e Poroshenko

Non si placano i combattimenti nell'est dell'Ucraina alla vigilia dell'atteso vertice a quattro a Minsk tra Vladimir Putin, Francois Hollande, Angela Merkel e Petro Poroshenko (lo speciale le foto i video). I ribelli filo-russi hanno lanciato una nuova offensiva contro Kramatorsk, città saldamente nelle mani dell'esercito ucraino, uccidendo 15 civili e ferendone altri 64, stando a fonti locali, di cui 29 soldati governativi. E' stato il presidente ucraino in persona, Petro Poroshenko, a denunciare l'attacco con lancio di razzi, ma i ribelli hanno negato ogni coinvolgimento. Una donna ha filmato l'attacco: il video.

Le foto



Vittime tra i civili in attesa del vertice - Un clima infuocato nelle ore in cui a Minsk si riunisce il Gruppo di contatto sull'Ucraina (con i rappresentanti di Mosca, Kiev, dei ribelli e dell'Osce) per preparare il vertice di mercoledì 11 febbraio nella capitale bielorussa con Putin, Poroshenko e il collega francese Hollande e il cancelliere tedesco Angela Merkel. Hollande ha annunciato che andrà a Minsk con una forte volontà di trovare un accordo. La Germania ha lanciato un appello alle due parti, chiedendo di prepararsi a scendere a compromessi. Ma fonti russe citate dall'agenzia Ria Novosti hanno già avvertito che non è in programma la firma di un accordo finale. I colloqui si concentreranno sulla delimitazione della zona cuscinetto demilitarizzata tra le forze di Kiev e quelle separatiste e l'avvio di contatti diretti tra il governo ucraino e le autorità separatiste.

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Sanzioni e l'invio di armi - Dal summit comunque la comunità internazionale si aspetta una nuova tregua, prima che si aprano scenari tutt'altro che tranquillizzanti: nuove sanzioni a Mosca e fornitura di armi difensive da parte degli Usa a Kiev. Una ipotesi, quest'ultima che non è tramontata, nonostante il 'no' dell'Ue, dopo l'incontro tra Obama e Merkel. Anzi, anche la Gran Bretagna ha fatto sapere di essere contraria, ma di riservarsi il diritto di rivedere la sua decisione.
Nuove sanzioni e l'invio di armi "destabilizzeranno ulteriormente la situazione", ha fatto sapere però il Cremlino, mentre per il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, l'inizio della fornitura di armi sarà un'ulteriore conferma che Washington è direttamente coinvolta nel conflitto in Ucraina.

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