Intervista a Gerard Biard, subentrato a Charb morto insieme ad altre 11 persone nell'assalto alla redazione: "I terroristi hanno attaccato il laicismo. Ma se non c’è il laicismo, nessuna libertà, nessuna fraternità, nessun tipo di uguaglianza è possibile"
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“Questo numero sarà un numero “normale”, per così dire: noi ci siamo sempre, ma ci sono anche i terroristi, quindi ci saranno i numerosi Charlie Hebdo, con tutte le rubriche, gli spazi, consueti, usuali, tutti i vignettisti, tutte le penne di Charlie Hebdo, saranno presenti”. Lo ha detto il nuovo direttore della rivista satirica francese, Gerard Biard, in una intervista rilasciata a Sky TG24 HD, parlando del numero che sarà diffuso in 1 milione di copie il prossimo 14 gennaio. Il primo dopo la strage costata la vita a 12 persone, tra cui anche il suo predecessore, il vignettista e direttore Charb (Stephane Charbonnier).
Qui l'intervista integrale:
“Tutti avranno il loro spazio, il loro posto, in questo numero che vuole dire che non hanno ucciso questo settimanale – ha proseguito Biard - Tutti i lettori vi ritroveranno lo spirito di questa rivista, lo ritroveranno nelle edicole, magari anche coloro che non hanno mai comprato Charlie Hebdo e lo faranno stavolta, devono sapere, non quello che era ma quello che è ancora Charlie Hebdo e devono sapere che cosa questi assassini hanno voluto attaccare attaccando Charlie”.
“Hanno attaccato chiaramente la libertà di stampa, la libertà di espressione, il diritto alla satira e alla caricatura, ma i terroristi hanno attaccato il laicismo. Perché se non c’è il laicismo, nessuna libertà, nessuna fraternità, nessun tipo di uguaglianza è possibile”, ha concluso.
“Questo numero sarà un numero “normale”, per così dire: noi ci siamo sempre, ma ci sono anche i terroristi, quindi ci saranno i numerosi Charlie Hebdo, con tutte le rubriche, gli spazi, consueti, usuali, tutti i vignettisti, tutte le penne di Charlie Hebdo, saranno presenti”. Lo ha detto il nuovo direttore della rivista satirica francese, Gerard Biard, in una intervista rilasciata a Sky TG24 HD, parlando del numero che sarà diffuso in 1 milione di copie il prossimo 14 gennaio. Il primo dopo la strage costata la vita a 12 persone, tra cui anche il suo predecessore, il vignettista e direttore Charb (Stephane Charbonnier).
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“Tutti avranno il loro spazio, il loro posto, in questo numero che vuole dire che non hanno ucciso questo settimanale – ha proseguito Biard - Tutti i lettori vi ritroveranno lo spirito di questa rivista, lo ritroveranno nelle edicole, magari anche coloro che non hanno mai comprato Charlie Hebdo e lo faranno stavolta, devono sapere, non quello che era ma quello che è ancora Charlie Hebdo e devono sapere che cosa questi assassini hanno voluto attaccare attaccando Charlie”.
“Hanno attaccato chiaramente la libertà di stampa, la libertà di espressione, il diritto alla satira e alla caricatura, ma i terroristi hanno attaccato il laicismo. Perché se non c’è il laicismo, nessuna libertà, nessuna fraternità, nessun tipo di uguaglianza è possibile”, ha concluso.