Dal 26 settembre gli allievi della Scuola Normale di Ayotzinapa sono scomparsi nel nulla, prelevati dal gruppo criminale Guerreros Unidos con l'aiuto della Polizia locale. "Le effigie servono a non perdere l'umanità", ha detto un'artista. LO STORIFY
All'appello mancano 43 studenti. Dal 26 settembre scorso il Messico si chiede che fine abbiano fatto i suoi ragazzi, scomparsi dopo essere stati fermati dalla Polizia nel centro della città di Iguala, nel sud del Paese. I giovani fanno parte della Scuola Normale di Ayotzinapa, un istituto ispirato alle idee rivoluzionare del socialismo sudamericano. Stavano sequestrando due autobus quando la polizia li ha fermati e portati nel commissariato locale. Poi più nulla. Dietro la sparizione c'è l'ombra lunga del narcotraffico, che avrebbe ispirato il rapimento.
Per non dimenticare, l'illustratrice Valeria Gallo ha deciso di restituire un volto ai ragazzi scomparsi con una serie di ritratti. Vari artisti messicani, cileni e spagnoli hanno partecipato all'iniziativa, affinché i giovani non rimangano solo un numero sulla lista dei “desaparecidos”, ma tornino ad avere anche un'identità. Ecco lo Storify che ricostruisce la vicenda.
Per non dimenticare, l'illustratrice Valeria Gallo ha deciso di restituire un volto ai ragazzi scomparsi con una serie di ritratti. Vari artisti messicani, cileni e spagnoli hanno partecipato all'iniziativa, affinché i giovani non rimangano solo un numero sulla lista dei “desaparecidos”, ma tornino ad avere anche un'identità. Ecco lo Storify che ricostruisce la vicenda.