Ebola, termometri a distanza negli aeroporti Usa

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Rafforzati i controlli negli scali: questionari da compilare e rilievi laser per i passeggeri in arrivo dai Paesi dell'Africa occidentale più colpiti dall'epidemia. Fmi: "Pronti a fare di più per Guinea". Altri 3 casi sospetti in Spagna

Il Fondo monetario internazionale è pronto a fare di più se necessario per la Guinea, uno dei tre Paesi africani più colpiti dall'epidemia di Ebola (lo speciale). Christine Lagarde ha spiegato che l'Fmi ha già dato 41 milioni dollari al Paese africano per l'emergenza. Il governo del Marocco intanto ha chiesto a causa dell'Ebola il rinvio della Coppa d'Africa di calcio, in programma dal 17 gennaio all'8 febbraio. Il Canada, invece, ha consigliato ai suoi cittadini di lasciare i Paesi più colpiti dall'epidemia (le foto) e ha preso misure per controllare gli ingressi da quegli Stati.

Altri 3 casi sospetti in Spagna - In Spagna, tre donne sono state ricoverate all'ospedale Carlos III di Madrid per controlli su un possibile contagio, portando a 17 il numero dei casi sospetti nel Paese. Le ricoverate sono una parrucchiera, un'infermiera e una donna delle pulizie del centro medico che potrebbero essersi trovate in situazioni di rischio anche se non presentano i sintomi del virus. Intanto le condizioni di Teresa Romero, l'infermiera spagnola contagiata, rimangono gravi ma stabili.

Al via controlli aeroporti Usa con termometri a distanza - Negli aeroporti americani ci saranno invece termometri a distanza e questionari da compilare per i passeggeri in arrivo dai Paesi dell'Africa occidentale più colpiti dall'epidemia di ebola. Il primo scalo americano a introdurre i controlli è stato il John F. Kennedy di New York, al quale seguiranno nei prossimi giorni il Newark Liberty in New Jersey, il Dulles di Washington, l'O'Hare di Chicago e l'Hartsfield-Jackson di Atlanta. La maggior parte dei passeggeri diretti negli Usa da Guinea, Liberia e Sierra Leone fa scalo nei cinque aeroporti, prima di raggiungere eventualmente altre destinazioni. Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) ha sottolineato che si tratta solo di uno dei provvedimenti per combattere la diffusione del virus. "Poiché vogliamo proteggere la popolazione americana, stiamo avendo un approccio graduale", ha spiegato il portavoce del Cdc, Jason McDonald, sottolineando che i controlli sono eseguiti dalla polizia di frontiera su indicazioni del Cdc.
Per le verifiche sono utilizzate 'pistole' a infrarossi in grado di accertare la temperatura corporea e vengono analizzati eventuali sintomi che potrebbero indicare il contagio.

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