Premio Nobel per la letteratura al francese Patrick Modiano
MondoLo scrittore e sceneggiatore di origini italiane ha ricevuto il riconoscimento "per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e svelato la vita reale durante l'Occupazione". "Sono felice, ma è strano" ha commentato
The Swedish Academy: The #nobelprize2014 in Literature is awarded to the French author Patrick Modiano. pic.twitter.com/Q00O72xDCC
— The Nobel Prize (@NobelPrize) 9 Ottobre 2014
Lo scrittore: "Molto felice, ma è strano" - A riferire le prime parole l'editore Antoine Gallimard che ha chiamato lo scrittore al telefono. "Ho sentito Modiano. Gli ho fatto gli auguri e con la sua consueta modestia, mi ha detto, 'è' strano', ma era molto felice. Per noi - ha detto l'editore - è una profonda sorpresa e un giorno meraviglioso".
Chi è Patrick Modiano - Nato a Boulogne-Billancourt nel 1945 da padre di origine italiana, Modiano è uno dei più importanti narratori francesi contemporanei. Con "Rue des boutiques obscures", nel 1978 ha vinto il Prix Goncourt. Autore di numerosi romanzi e racconti, tra cui, tradotti in italiano, "Dora Bruder" (Guanda), "Sconosciute", "Bijou", "Un pedigree" (Einaudi) e "Nel caffè della gioventù perduta" (Einaudi). Nel 2012, sempre per Einaudi, ha pubblicato "L'orizzonte".
Le congratulazioni di Hollande - Le congratulazioni allo scrittore sono arrivate anche dal presidente francese Hollande, che ha lodato la sua opera che "esplora le finezze della memoria e la complessità dell'identità".
Félicitations à Patrick Modiano, ce prix Nobel consacre une œuvre qui explore les subtilités de la mémoire et la complexité de l’identité
— François Hollande (@fhollande) 9 Ottobre 2014
Fo: "Scrittore coraggioso" - "E' uno scrittore che ha dimostrato nei suoi temi e nella sua scrittura un coraggio inaudito, perché ha trattato anche cose amare, disperate e soprattutto molte volte non esaltanti. I suoi temi rappresentano il coraggio di andare contro la facile elencazione dei fatti andando in profondità" ha commentato il Nobel Dario Fo all’agenzia di stampa Adnkronos.