Iran, fumata nera su nucleare, Rouhani: "Contiamo su Italia"

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Nessun risultato ai negoziati tra Teheran e il gruppo dei 5+1 sulla questione dell'Uranio. Il presidente del paese asiatico all'Onu: "Relazioni con Roma strette, pronti a rafforzarle". E aggiunge: "Avrei voluto incontrare Renzi"

Si è conclusa con un nulla di fatto sui nodi principali una settimana di negoziati tra l'Iran e il gruppo 5+1 sul controverso programma nucleare di Teheran. Tra le due parti ci sarebbero anzi "grandi divergenze" ha riferto una fonte diplomatica americana a margine aggiungendo che l'obiettivo è ora arrivare ad un accordo definitivo il 24 novembre. Il segretario di Stato Usa John Kerry e il suo collega iraniano Mohamad Javad Zarif, hanno avuto un colloquio di due ore, alla presenza dell'Alto responsabile della politica estera Ue Chaterine Ashton.

Rohani: "Contiamo sull'Italia, avrei voluto incontrare Renzi"
- Lo stop ai negoziati arriva nello stesso giorno in cui dal presidente iraniano Hassan Rohani giunge una timida apertura all'Occidente con un occhio particolare all'Italia.  Parlando con un ristretto gruppo di giornalisti, Rohani ha spiegato: "Contiamo sull'Italia e siamo pronti a rafforzare i rapporti con Roma". "E' tra i Paesi europei con cui abbiamo le migliori relazioni", ha proseguito, aggiungendo che all'Onu avrebbe voluto incontrare il premier Matteo Renzi: "Ma non siamo riusciti a far coincidere le agende". "L'Italia - ha insistito il leader di Teheran - è tra i Paesi considerati amici, quelli con cui abbiamo le migliori relazioni commerciali, culturali e politiche. E queste relazioni siamo pronti ad ampliarle e a rafforzarle". Ha quindi ricordato come l'anno scorso a New York incontrò l'allora premier Enrico Letta. E ha sottolineato come in occasione dell'Assemblea dell'Onu di quest'anno, pur non essendo stato possibile un bilaterale con il presidente del Consiglio, si siano incontrati il ministro degli esteri di Teheran, Javad Zarif, e la titolare della Farnesina, Federica Mogherini, futura responsabile della politica estera dell'Ue. Proprio al termine dell'incontro con Zarif, il secondo in meno di un mese, la futura Lady Pesc ha affermato che un accordo sul programma nucleare dell'Iran è particolarmente importante anche alla luce della sfida posta dall'Isis in Siria e in Iraq. "Perché c'è la consapevolezza da parte di tutti  - ha detto Mogherini - del fatto che l'Iran può svolgere un ruolo positivo, un ruolo he sarebbe cruciale".

Rohani: "I rapporti tra Iran e Usa non saranno sempre tesi"
- Nel nuovo corso impostato da Rohani c'è la speranza di avere rapporti stretti con tutti i Paesi dell'Unione Europea, ma le parole di Rohani confermano, nonostante il momentaneo stop ai negoziati sul nucleare, anche uno sforzo di disgelo nei rapporti con gli Usa. Il presidente iraniano - dopo aver assicurato che il nuovo corso 'moderato' a Teheran va avanti, seppure gradualmente e tenendo conto delle "tradizioni" - ha spiegato che i progressi negoziali con i '5+1' sono stati finora lenti e che un accordo ci potrà essere solo se l'Occidente riconoscerà "il diritto" dell'Iran all'arricchimento dell'uranio per un nucleare "a scopi pacifici", ritirando le sanzioni. A chi gli evocava una possibile delusione nel non  aver ricevuto quest'anno una telefonata da Barack Obama - come accadde invece alla fine dell'Assemblea generale dell'Onu del 2013 - Rohani ha detto: "Non tutti i viaggi possono concludersi con una telefonata". "Ma i rapporti tra Iran e Stati Uniti - ha concluso - non dovranno continuare ad essere ostili per sempre. E un giorno le cose cambieranno".

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