Emma Watson, il femminismo e la (falsa) minaccia online

Mondo
Emma Watson alle Nazioni Unite il 21 settembre 2014
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Al discorso dell'attrice britannica per lanciare la campagna dell'Onu sulla parità di genere He for She era seguita la minaccia di pubblicare online alcune foto hot. Ma il presunto hackeraggio si è rivelato in realtà una campagna di marketing. STORIFY

a cura di Giulia Floris

A distanza di tre giorni fanno ancora discutere le parole dell’attrice e ambasciatrice Onu Emma Watson, che il 21 settembre nel lanciare la campagna per la parità di genere delle Nazioni unite "He for She" si è detta orgogliosamente "femminista". Molti applausi e una vera ovazione finale hanno accolto le sue parole, il video del discorso ha avuto oltre tre milioni di visualizzazioni e #heforshe è diventato un hashtag di successo.

Oltre ai commenti entusiasti però non sono mancate le critiche, che sembravano arrivate al culmine in seguito all'esplicita minaccia comparsa sul sito 4Chan (su cui già erano state diffuse in passato le foto hot di altre celebrities) di diffondere foto in cui l'attrice compariva nuda. Con tanto di link che rimandava a un sinistro countdown in cui si minacciava: "Emma you are the next". Allo scadere del termine, il sito si è pero rivelato essere il frutto di una campagna di marketing che chiede proprio la chiusura di 4Chan. Una trovata pubblicitaria di una sedicente agenzia di comunicazione, che sostiene di essere stata ingaggiata da alcune celebrities per denunciare il comportamento del sito 4Chan.

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