Ebola, si allarga l'epidemia. A rischio 20mila persone

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Il virus si diffonde più velocemente del previsto. Fino ad ora ha causato oltre 1.500 morti. Secondo l'Oms si tratta dell'emergenza sanitaria "più complessa degli ultimi anni". Accelerati i test per trovare il vaccino

Si allarga l'epidemia di Ebola nell'Africa occidentale, che in base a un bilancio aggiornato ha già causato 1.552 morti. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha parlato del virus come dell'emergenza sanitaria "più complessa degli ultimi anni" e ha lanciato l'allarme: l'epidemia potrebbe colpire oltre 20mila persone. I casi di contagio in Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria sono 3.062 e le autorità di Abuja hanno confermato la prima morte per ebola al di fuori di Lagos, dove finora si sono concentrati i casi.

Numero pazienti aumenta più velocemente del previsto - "Il numero di pazienti sta aumentando molto più rapidamente di quanto pensavamo - afferma la coordinatrice dell'emergenza a Monrovia Lindis Hurum - e siamo costretti ad adattare la nostra strategia ogni giorno. Stiamo disperatamente cercando di avere nuovi letti, abbiamo i bulldozer e stiamo costruendo nuove tende. In tutti i quartieri della città le persone muoiono e si ammalano ogni giorno". "E' del tutto inaccettabile che, dopo cinque mesi da quando è stata dichiarata l'epidemia di Ebola, si inizi solo oggi a discutere seriamente di leadership e coordinamento internazionale - dichiara Brice de le Vingne, direttore delle operazioni di Msf - gli Stati che hanno competenze e risorse per fare la differenza nei paesi colpiti si preoccupano solo di proteggere se stessi. Possono fare di più, perché non lo fanno?".

Quasi mezzo miliardo di dollari per contenere l'epidemia - L'Oms ha messo a punto un piano per combattere la diffusione del virus in Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria, con particolare attenzione alle zone più affollate, come le capitali, e ai porti maggiori. Il costo stimato per contenere l'epidemia nei prossimi sei mesi, secondo l'organizzazione, è di 490 milioni di dollari (370 milioni di euro) che non include le spese per assicurare i servizi essenziali nei Paesi colpiti. Un progetto più ampio, guidato dall'Onu, partirà entro la fine di settembre e si concentrerà su sicurezza alimentare, approvvigionamento di acqua, igiene, istruzione e sanità. L'epidemia si sta diffondendo in un "numero notevole di località", ha avvertito l'Oms, che ha ribadito la necessità di una risposta "potente e coordinata".

Si sperimentano i potenziali vaccini - Intanto, sono stati accelerati i test su un vaccino contro l'ebola e "già per settembre" il siero potrebbe essere sperimentato su volontari. A dare la notizia è stato il gigante farmaceutico GlaxoSmithKline (Gsk), che sta sviluppando il vaccino insieme all'Istituto nazionale della salute statunitense. A usufruirne per primi saranno candidati sani in Gran Bretagna, Gambia e Mali, mentre la speranza dei ricercatori è che il processo possa concludersi entro la fine del 2014. In caso di successo, il vaccino verrà fornito alle persone infettate dall'epidemia. L'ente di beneficenza londinese Wellcome Trust, insieme al Medical Research Council britannico e al Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale del Regno Unito, sta contribuendo a coprire le spese per i test con 2,8 milioni di sterline (pari a 3,5 milioni di euro). Lo studio in corso coinvolgerà 60 volontari nel Regno Unito e 40 ciascuno in Gambia e Mali. I test devono ancora ottenere il via libera etico e normativo. La Gsk intende produrre 10mila dosi extra di vaccino di modo che, in caso di risultato positivo, possa essere immediatamente disponibile.

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