Ebola, l'Oms: "Emergenza mondiale, la più grave da 40 anni"

Mondo

L'Organizzazione della sanità ha dichiarato che l'epidemia "costituisce un evento straordinario e un rischio di salute pubblica per gli altri Stati". "Con alcune misure si può fermare", dice il vicesegretario. Ue: rischio contagio "estremamente basso"

L'epidemia di Ebola in corso in Africa occidentale è una “emergenza di salute pubblica di livello internazionale". Lo ha deciso il comitato di emergenza istituito dall'Oms, che ha dato l'annuncio durante una conferenza stampa a Ginevra. Lo status prevede misure aggiuntive di contenimento. Intanto, dopo la Liberia anche la Nigeria ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per l'epidemia di Ebola che finora ha causato 7 vittime nel Paese. Lo ha annunciato il presidente Goodlock Jonathan aggiungendo di aver stanziato un fondo di emergenza di 11,6 milioni di dollari per affrontare l'emergenza.

"Necessaria risposta internazionale" - In passato lo status era stato utilizzato solo per la pandemia di influenza H1N1, la cosiddetta “suina”, e poche settimane fa per la polio. ''L'epidemia di Ebola in Africa Occidentale costituisce un evento straordinario e un rischio di salute pubblica per gli altri Stati – hanno spiegato gli esperti del comitato, che si è riunito per due giorni – Le possibili conseguenze di un'ulteriore espansione sono particolarmente serie e una risposta internazionale è necessaria. È parere unanime del comitato che siano soddisfatti i criteri per dichiararla emergenza internazionale di salute pubblica”.

Epidemia peggiore degli ultimi 40 anni - Il segretario generale dell’Oms, Margaret Chan, ha aggiunto che l’epidemia di ebola è “la peggiore che si sia avuta in almeno 40 anni”. “Uno sforzo coordinato a livello internazionale è indispensabile per fermare la diffusione del virus”, ha dichiarato. La comunità internazionale, ha detto ancora Chan, deve aiutare i Paesi dove è presente l'epidemia perché “vengono da un periodo di conflitti e difficoltà e i loro sistemi sanitari sono deboli”.
"Si può fermare" - Alla conferenza è intervenuto anche Keiji Fukuda, vicesegretario dell'Oms. L’ebola “non è una malattia misteriosa, si può fermare”, ha detto. “Abbiamo preparato raccomandazioni sia per gli stati affetti che per quelli che ancora non lo sono – ha spiegato –. La prima è che tutti i Paesi in cui c'è trasmissione del virus dichiarino lo stato di emergenza nazionale”. Ue: rischio contagio "estremamente basso" - A rassicurare l'Europa ci pensa il commissario alla salute Tonio Borg: "Voglio rassicurare i cittadini europei, il rischio che l'ebola arrivi su territorio europeo è estremamente basso". E comunque, ha aggiunto, "nell'improbabile caso che il contagio arrivi, l'Europa è pronta".

No restrizioni viaggi -
L’Oms ha ribadito che non sono necessarie restrizioni internazionali ai viaggi per evitare i contagi da Ebola, ma i Paesi dove l'epidemia è presente devono fare test a tutti i passeggeri di porti e aeroporti in uscita. “Tutti i paesi – ha spiegato l’Organizzazione mondiale della sanità – devono essere pronti ad accogliere potenziali casi”. Le compagnie aeree, secondo l’agenzia dell’Onu, non dovrebbero interrompere i voli per i Paesi colpiti: “Se le precauzioni che consigliamo sono seguite alla lettera il rischio è veramente minimo. Interrompere i voli rischia di mettere in ginocchio le economie di quei Paesi''. L’Oms ha anche precisato che le misure protettive studiate per gli operatori sanitari che curano le persone colpite dal virus sono perfettamente sicure ed evitano i contagi.

Usa: "Diffusione nel Paese inevitabile" - Qualche ora prima sul virus era intervenuto anche il direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa, Tom Frieden. “La diffusione dell'ebola negli Usa è inevitabile a causa del massiccio traffico aereo globale, ma non sarà un'epidemia”, ha detto. Il dipartimento di Stato, poi, ha raccomandato agli americani di rimandare tutti i viaggi “non importanti” in Liberia.

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]