Gaza, la tregua regge. Israele: completato ritiro truppe

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Soldati israeliani

Spiragli di pace tra Hamas e Stato ebraico: stanno rispettando il cessate il fuoco di 72 ore, proposto dall’Egitto, iniziato martedì. Tel Aviv annuncia la distruzione dei tunnel e l'uscita dei militari dalla Striscia. Oltre 1.850 le vittime del conflitto

Hamas ha smesso di lanciare razzi, Israele ha ritirato tutte le sue truppe dalla Striscia e interrotto i raid aerei: sembra ferma la guerra a Gaza. Alle 8 ora locale (le 7 in Italia) del 29esimo giorno di conflitto è entrata in vigore la tregua di 72 ore tra lo Stato ebraico e il movimento islamista. E questa volta il cessate il fuoco sembra reggere. L’accordo, mediato dall'Egitto e accettato dalle due parti, dovrebbe permettere al negoziato in corso al Cairo di raggiungere uno stop alle ostilità più duraturo.

Israele ha lasciato la Striscia - Israele, intanto, ha annunciato il totale ritiro dalla Striscia (LE FOTO). "Tutte le forze sono uscite da Gaza", ha detto un portavoce militare annunciando che l'esercito ha raggiunto il suo obiettivo completando la distruzione di tutti i tunnel scavati dalla guerriglia palestinese. La tensione, però, rimane alta. "Se Hamas viola la tregua commette un serio errore", ha avvertito il generale Sami Turgeman, a capo del Comando sud dell'esercito israeliano. Turgeman ha spiegato che "l'operazione Margine protettivo non è finita: le truppe schierate in forza intorno alla Striscia sono pronte a continuare”.


Razzi di Hamas prima del cessate il fuoco
- Identica la minaccia di Hamas: ha comunicato che riprenderà le ostilità in caso di "infiltrazione" militare. Il movimento islamista ha lanciato razzi fino a pochi minuti prima dell'entrata in vigore della tregua. Le sirene hanno risuonato ad Ashdod, Ashkelon, Sdot HaNegev, Kiryat Malachi e Ma'ale Admin. Uno dei leader del movimento islamista, Ismail Haniyeh, si è poi congratulato con il popolo di Gaza. “La vittoria militare della resistenza e la leggendaria fermezza del nostro popolo ci condurranno alla rimozione dell'assedio di Gaza. Quello che il nemico non ha ottenuto sul campo di battaglia, non riuscirà a ottenere nella battaglia politica”.

In Egitto colloqui per la pace - Il riferimento è alle trattative in corso in Egitto. Al Cairo, per i negoziati indiretti, sono arrivate le delegazioni sia di Hamas sia di Israele. L’obiettivo è trovare una soluzione che vada bene ad entrambe le parti e garantisca un cessate il fuoco duraturo. I palestinesi, intanto, si sono rivolti alla Corte Penale Internazionale (Cpi) perché il tribunale dell'Aja apra un'inchiesta: secondo il ministro degli Esteri palestinese, Riad al-Malki, ci sarebbero "prove evidenti" che Israele abbia compiuto crimini di guerra. Il ministro ha annunciato che farà di tutto perché la Palestina diventi membro della Corte. In realtà, né palestinesi né israeliani hanno sottoscritto lo “Statuto di Roma”, fondativo del Cpi, e quindi la Corte non ha alcuna giurisdizione su Gaza.

Il bilancio delle vittime - In quasi un mese di ostilità, il computo complessivo dei morti accertati tra i palestinesi è salito ad almeno 1.865 (quasi 400 bambini secondo l'Unicef), quello dei feriti a circa 9.400. Un bilancio che potrebbe crescere quando saranno setacciate le macerie delle 3mila abitazioni distrutte. 205mila, poi, gli sfollati nei rifugi dell'Unrwa. Israele, che sostiene di aver ucciso almeno 900 terroristi, ha perso 64 soldati e tre civili. Tra i 97 militari feriti, 9 versano in gravi condizioni. Sono 300, intanto, i camion che dovrebbero entrare a Gaza durante la tregua: 10 portano materiale sanitario insieme con 5 ambulanze. Dovrebbero anche essere riparate le linee per riportare l'elettricità. I danni subiti da Gaza - hanno calcolato fonti palestinesi - ammontano a 5 miliardi di dollari e l'Unrwa parla dell'urgenza di 187 milioni di dollari in aiuti. Il vice ministro degli Esteri italiano, Lapo Pistelli, è arrivato nella regione con un aereo umanitario con 30 tonnellate di beni di prima necessità.

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Arrestato mandante uccisione ragazzi ebrei -
Agenti dello Shin Bet (servizi segreti israeliani), intanto, hanno fatto sapere di aver arrestato tre settimane fa il mandante del rapimento e dell'uccisione di tre ragazzi ebrei a giugno in Cisgiordania. L'uomo, Hussam Kawasmeh, secondo gli agenti sarebbe stato finanziato da membri di Hamas a Gaza. Lo riferisce l'emittente israeliana Canale 10. Il rapimento dei tre ragazzi - Ghilad Shaer, Eyal Yifrach e Naftali Frenkel - ha tenuto Israele col fiato sospeso fino a quando, dopo tre settimane, i loro cadaveri sono stati trovati nella zona di Hebron. Lo Shin Bet, secondo Canale 10, accusa Kawasmeh di essere stato coinvolto direttamente nella loro sepoltura in un appezzamento di terra agricola da lui acquistato. I due rapitori dei ragazzi sono invece ancora in fuga. Dagli interrogatori di Kawasmeh, lo Shin Bet è giunto alla conclusione che il rapimento dei tre adolescenti non è stato un'iniziativa privata di una cellula di Hamas attiva a Hebron, ma ha coinvolto anche quadri dell'organizzazione a Gaza.

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