Prosegue l'escalation di violenza nella regione: oltre 80 i morti nelle ultime ore. Gli Usa: "Nessuno vuole l'invasione di terra di Gaza, occorre un allentamento della tensione". Netanyahu: "La tregua con Hamas non è in agenda"
Lo stillicidio dell'inarrestabile lancio di razzi dalla Striscia di Gaza e l'automatica rappresaglia dei raid aerei israeliani non si arresta. Non solo: nulla, al momento, lascia sperare in un cessate il fuoco nonostante gli appelli dell'Onu e di tutti i leader mondiali.
Nel terzo giorno l'offensiva israeliana su Gaza ha causato oltre ottanta morti, di cui almeno venti minori.
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, aprendo una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza, ha lanciato un appello per una tregua tra israeliani e palestinesi, sottolineando che "una volta ancora, i civili palestinesi sono stretti tra l'irresponsabilità di Hamas e la risposta dura di Israele".
Ban ha condannato il lancio di razzi da parte di Hamas e la Jihad Islamica contro Israele, definendo al contempo "intollerabile" "l'uso eccessivo della forza" che "mette in pericolo le vite dei civili". "La preoccupazione primaria" è la sicurezza e il benessere dei civili, ha ricordato il segretario generale.
Netanyahu: "Cessate fuoco non è in agenda" - Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, però, ha fatto sapere che un cessate il fuoco "non è in agenda" e il suo ministro della Difesa, Moshe Yaalon, ha avvertito che i raid proseguiranno: "Continueremo ad attaccare Hamas e le altre organizzazioni terroristiche sistematicamente e finché ne varrà la pena. Non tollereremo alcun altro razzo contro le nostre comunità e i nostri cittadini".
Usa: "Nessuno vuole invasione di terra di Gaza" - Gli Usa, il grande alleato di Israele confermano il "il diritto di Israele a difendersi contro questi attacchi", perché, "nessun Paese può accettare che razzi siano sparati contro civili". Allo stesso tempo, ha chiarito il portavoce del dipartimento di Stato, Jen Psaki, "nessuno vuole vedere un invasione di terra israeliana di Gaza", e ha auspicato che "proprio per questo è così importante raggiunge una de-escalation (allentamento della tensione)".
Il sistema anti-missile Iron Dome comunque funziona e finora, secondo dati israeliani, ha intercettato il 90 per cento dei razzi, compresi due lanciati verso Gerusalemme. Il bilancio assolutamente provvisorio del conflitto fornito da Ban Ki-moon è di 550 razzi e missili dalla Striscia di Gaza contro Israele e 500 raid dello Stato ebraico sull'enclave. Almeno 88 palestinesi sono morti, in maggioranza civili, e 339 feriti, con circa 150 abitazioni distrutte o gravemente danneggiate e quasi 900 persone sfollate.
Tutte le parti devono rispettare il diritto internazionale, ha sottolineato Ban, compresi i gruppi armati palestinesi. "Israele ha legittime preoccupazioni di sicurezza ma io sono preoccupato anche dei molti morti e feriti palestinesi come risultato delle operazioni israeliane", ha affermato il segretario generale.
Nel terzo giorno l'offensiva israeliana su Gaza ha causato oltre ottanta morti, di cui almeno venti minori.
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, aprendo una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza, ha lanciato un appello per una tregua tra israeliani e palestinesi, sottolineando che "una volta ancora, i civili palestinesi sono stretti tra l'irresponsabilità di Hamas e la risposta dura di Israele".
Ban ha condannato il lancio di razzi da parte di Hamas e la Jihad Islamica contro Israele, definendo al contempo "intollerabile" "l'uso eccessivo della forza" che "mette in pericolo le vite dei civili". "La preoccupazione primaria" è la sicurezza e il benessere dei civili, ha ricordato il segretario generale.
Netanyahu: "Cessate fuoco non è in agenda" - Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, però, ha fatto sapere che un cessate il fuoco "non è in agenda" e il suo ministro della Difesa, Moshe Yaalon, ha avvertito che i raid proseguiranno: "Continueremo ad attaccare Hamas e le altre organizzazioni terroristiche sistematicamente e finché ne varrà la pena. Non tollereremo alcun altro razzo contro le nostre comunità e i nostri cittadini".
Usa: "Nessuno vuole invasione di terra di Gaza" - Gli Usa, il grande alleato di Israele confermano il "il diritto di Israele a difendersi contro questi attacchi", perché, "nessun Paese può accettare che razzi siano sparati contro civili". Allo stesso tempo, ha chiarito il portavoce del dipartimento di Stato, Jen Psaki, "nessuno vuole vedere un invasione di terra israeliana di Gaza", e ha auspicato che "proprio per questo è così importante raggiunge una de-escalation (allentamento della tensione)".
Il sistema anti-missile Iron Dome comunque funziona e finora, secondo dati israeliani, ha intercettato il 90 per cento dei razzi, compresi due lanciati verso Gerusalemme. Il bilancio assolutamente provvisorio del conflitto fornito da Ban Ki-moon è di 550 razzi e missili dalla Striscia di Gaza contro Israele e 500 raid dello Stato ebraico sull'enclave. Almeno 88 palestinesi sono morti, in maggioranza civili, e 339 feriti, con circa 150 abitazioni distrutte o gravemente danneggiate e quasi 900 persone sfollate.
Tutte le parti devono rispettare il diritto internazionale, ha sottolineato Ban, compresi i gruppi armati palestinesi. "Israele ha legittime preoccupazioni di sicurezza ma io sono preoccupato anche dei molti morti e feriti palestinesi come risultato delle operazioni israeliane", ha affermato il segretario generale.