Iraq, jihadisti conquistano altre città al confine con Siria

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Iraq, migliaia di miliziani sciiti sfilano a Baghdad contro qaedisti dello stato islamico

I miliziani dell’Isis rafforzano il controllo a ovest e prendono il controllo di Ana, Rawa e al-Qaim. Obama: "Serve un governo di unità nazionale. I leader politici devono trovare una soluzione per governare insieme il paese"

I membri dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) rafforzano il controllo nell'Iraq occidentale. Secondo la tv irachena Alsumaria, che cita fonti della sicurezza locale, i miliziani del gruppo hanno preso il controllo delle città di Ana e Rawa, 275 chilometri a nord ovest dalla capitale, nella provincia a maggioranza sunnita di Anbar.
Gli jihadisti avrebbero conquistato anche al-Qaim, località a ridosso del confine con la Siria, dove negli scontri hanno perso la vita circa 30 soldati. Intanto, decine di migliaia di miliziani sciiti hanno sfilato armati a Baghdad e in altre città a maggioranza sciita, come prova di forza nei confronti all'offensiva (TUTTI I VIDEO). 2,5 milioni di sciiti pronti a prendere le armi - Sono oltre 2,5 milioni i volontari sciiti che in tutto l'Iraq si sarebbero mobilitati e avrebbero preso le armi per sostenere l'Esercito nella battaglia contro i jihadisti sunniti. Nei giorni scorsi, infatti, il premier sciita Nuri al-Maliki ha promesso ai volontari che prenderanno le armi una paga da 750mila dinari (circa 480 euro) al mese e 500mila dinari ai volontari non combattenti.

Teheran: "Pronti a difendere i confini" –
L'Iran rafforza ulteriormente la sicurezza alle frontiere per fermare l’avanzata dell’Isis. Il generale Esmail Ahmadi Moqaddam, capo della polizia iraniana, ha sottolineato che lungo i confini sono state dispiegate le forze "necessarie" e che forze dei Guardiani della Rivoluzione sono state dispiegate nelle regioni considerate a rischio.

Obama: "Serve governo di unità nazionale" - I leader politici iracheni devono trovare una soluzione politica per governare insieme il paese "altrimenti, non ci sarà una soluzione militare al problema". E' tornato sulla situazione anche Barack Obama in un'intervista alla Cnn. "Se non vediamo una rappresentanza sunnita, sciita e curda nella struttura di comando militare, se non vediamo che sunniti, sciiti e curdi forniscono il loro sostegno politico a quello che facciamo, non potremo farlo", ha aggiunto il presidente, confermando quindi che l'amministrazione americana sta spingendo in tutti i modo affinché si abbia in Iraq un governo di unità nazionale.

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