Iraq, jihadisti conquistano altre città al confine con Siria
MondoI miliziani dell’Isis rafforzano il controllo a ovest e prendono il controllo di Ana, Rawa e al-Qaim. Obama: "Serve un governo di unità nazionale. I leader politici devono trovare una soluzione per governare insieme il paese"
Gli jihadisti avrebbero conquistato anche al-Qaim, località a ridosso del confine con la Siria, dove negli scontri hanno perso la vita circa 30 soldati. Intanto, decine di migliaia di miliziani sciiti hanno sfilato armati a Baghdad e in altre città a maggioranza sciita, come prova di forza nei confronti all'offensiva (TUTTI I VIDEO).
Isis seize border crossing & city; clash with Sunni allies in Hawija - today's Iraq crisis map http://t.co/OOEeHE00OV pic.twitter.com/LrXgwcslfP
— Telegraph World News (@TelegraphWorld) 21 Giugno 2014
2,5 milioni di sciiti pronti a prendere le armi - Sono oltre 2,5 milioni i volontari sciiti che in tutto l'Iraq si sarebbero mobilitati e avrebbero preso le armi per sostenere l'Esercito nella battaglia contro i jihadisti sunniti. Nei giorni scorsi, infatti, il premier sciita Nuri al-Maliki ha promesso ai volontari che prenderanno le armi una paga da 750mila dinari (circa 480 euro) al mese e 500mila dinari ai volontari non combattenti. Teheran: "Pronti a difendere i confini" – L'Iran rafforza ulteriormente la sicurezza alle frontiere per fermare l’avanzata dell’Isis. Il generale Esmail Ahmadi Moqaddam, capo della polizia iraniana, ha sottolineato che lungo i confini sono state dispiegate le forze "necessarie" e che forze dei Guardiani della Rivoluzione sono state dispiegate nelle regioni considerate a rischio.
Obama: "Serve governo di unità nazionale" - I leader politici iracheni devono trovare una soluzione politica per governare insieme il paese "altrimenti, non ci sarà una soluzione militare al problema". E' tornato sulla situazione anche Barack Obama in un'intervista alla Cnn. "Se non vediamo una rappresentanza sunnita, sciita e curda nella struttura di comando militare, se non vediamo che sunniti, sciiti e curdi forniscono il loro sostegno politico a quello che facciamo, non potremo farlo", ha aggiunto il presidente, confermando quindi che l'amministrazione americana sta spingendo in tutti i modo affinché si abbia in Iraq un governo di unità nazionale.