Europarlamento, un solo seggio per i partiti pirata

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Un unico rappresentate a Bruxelles: è Julia Reda, eletta in Germania. Dalla Svezia al Regno Unito, la formazione fondata da Rick Falkvinge non è riuscita ad attrarre il voto di protesta. RISULTATI ITALIA - EUROPA

I dati parlano di una débâcle generale: percentuali di voto bassissime, in molti casi addirittura sotto l’1%. E anche il risultato finale non è proprio quello atteso: solo un euro-parlamentare pirata potrà sedere nel Parlamento Europeo rinnovato nei giorni scorsi. Si tratta di Julia Reda, eletta in Germania, paese che ha visto il Piraten Partei attraversare alti e bassi, in mezzo a diversi tentativi di rilancio. Sforzi che hanno in parte dato i loro frutti, visto che senza l’apporto tedesco i pirati sarebbero del tutto scomparsi da Bruxelles.

Risultati deludenti - A preoccupare di più il movimento è comunque la scarsa tenuta del partito nelle sue roccaforti storiche. In Svezia, paese dove è nato il movimento, ora il Pirat Parteit raggiunge solo quota 2,19%: siamo ben lontani da quel 7% che nel 2009 aveva contribuito a portare ben due europarlamentari a Bruxelles. Ancora peggio il movimento ha fatto in Finlandia (0,72%, nonostante in corsa ci fosse anche Peter Sunde, fondatore di Pirate Bay) e nel Regno Unito, dove si è fermato allo 0,06%. Ma sono tante le nazioni in cui le formazioni pirata non ce l’hanno fatta a superare nemmeno la soglia simbolica dell’1%: è il caso di Croazia, Francia, Olanda, Spagna, Grecia, Polonia. Le cose sono andate meglio solo in Repubblica Ceca (4.78%), dove però non è stata superata la soglia di sbarramento del 5% necessaria per eleggere un europarlamentare. Un' altro seggio è stato sfiorato anche in Lussemburgo. In Italia i pirati non hanno presentato liste proprie, ma hanno aderito a L’Altra Europa con Tsipras.

La reazione ufficiale - Preferisce vedere i lati positivi di questi risultati Rick Falkvinge, fondatore del Pirate Party che in un post sul blog ufficiale si dice soddisfatto che la bandiera pirata potrà ancora sventolare su Bruxelles grazie alla presenza di Julia Reda: “Ci aspettavamo tre eletti nell’Europarlamento, ma alla fine ce n’è stato solo uno. Uno è sempre più di zero”. Allo stesso tempo Falkvinge ha sottolineato come il movimento sia cresciuto a livello internazionale: “Se nel 2009 era stato raggiunto un buon risultato solo in Svezia, questa volta possiamo essere soddisfatti della performance in ben 7 paesi. Si tratta di un forte miglioramento”.

I motivi della disfatta - Ma l’elezione di Julia Reda non è di certo bastata a entusiasmare i sostenitori di un movimento che, secondo alcune testate, ha ormai esaurito la propria portata dirompente: come scrive Wired.co.uk ormai molte delle sue battaglie sono state fatte proprie dai principali partiti in corsa. Altri osservatori notano come le formazioni pirata non siano più in grado di attirare il voto di protesta in un’Europa spostata sempre più sui partiti euroscettici. Che questo sia accaduto proprio nell’anno del Datagate (un tema ampiamente cavalcato dai pirati in campagna elettorale) dovrebbe far riflettere ancora di più il movimento sul proprio posizionamento politico.

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