Ucraina, allarme di Mosca: si rischia catastrofe umanitaria

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Ancora scontri tra esercito e ribelli filorussi a Sloviansk, roccaforte della protesta secessionista. Morti 4 militari ucraini. La Russia chiede una reazione internazionale, altrimenti ci saranno "conseguenze distruttive" per la pace dell'Europa

Ancora sangue a Sloviansk, bastione del separatismo filorusso nell'est ucraino, dove combattimenti sempre più pesanti allungano la scia delle vittime di questa guerra civile (fotovideo) che secondo Mosca mette ormai a rischio la pace dell'Europa (lo speciale sulla crisi). Il bilancio provvisorio è di quattro militari uccisi e una trentina di feriti tra le fila governative e di una decina di morti e 20-25 feriti nel campo avverso, civili compresi. I ribelli hanno abbattuto anche un elicottero, un Mi-24, il terzo dalla ripresa del blitz di Kiev: in questo caso però i piloti sono sopravvissuti e sono stati salvati dai loro compagni. Intanto si moltiplicano i moniti e le iniziative diplomatiche per fermare la spirale delle violenze nel Donbass, cuore industrial-minerario (russofono) del Paese.
Il ministero degli esteri russo ha chiesto a Kiev di "porre fine allo spargimento di sangue, ritirare le truppe e mettersi finalmente al tavolo delle trattative per avviare un dialogo normale sulle vie per una soluzione della crisi". E ha ammonito che "sta maturando una catastrofe umanitaria nelle città assediate, dove si avverte la mancanza di medicinali e inizia l'interruzione nell'approvvigionamento alimentare".

Si combatte a Slovyansk - La città roccaforte della rivolta separatista contro il governo di Kiev è completamente circondata dalle truppe ucraine che adesso avanzano verso l'interno. Le truppe lealiste hanno anche riconquistato il controllo della torre della tv. "Stanno combattendo una guerra contro di noi, sul nostro territorio", ha detto il ministro dell'Interno, Arsen Avakov, che sovrintende alle operazioni dalla zona dei combattimenti. "La mia missione è eliminare i terroristi". Il capo della Guardia Nazionale, Stephan Poltorak, ha detto che gli avversari "sono ben addestrati e ben attrezzati". "Stanno facendo di tutto per costringerci a usare le armi pesanti, ma non lo faremo per risparmiare la popolazione civile".

Putin accusa gli "ultranazionalisti" ucraini - La Russia, che nega qualsiasi ruolo nei disordini, ha messo in guardia che, se non si metterà fine ai crescenti disordini,
la situazione minaccerà la stabilità dell'intero continente. Non solo. Secondo Mosca, le forze "ultranazionaliste, estremiste e neonaziste" hanno commesso violazione "di massa" dei diritti umani in Ucraina. Al presidente russo, Vladimir Putin, è stato consegnato un rapporto sulle violazioni dei diritti umani  commessi nel periodo compreso tra fine novembre 2013 e fine marzo 2014. Il rapporto accusa gli "ultranazionalisti" ucraini - che secondo Mosca controllano il governo di Kiev- di violazioni dei diritti umani su larga scala, violazioni addirittura "di massa".

Si muove l'Osce - Adesso, mentre la Nato ha avviato le manovre militari in Estonia, si spera nell'Osce. Il presidente di turno, lo svizzero Didier Burkhalter, incontrerà Putin a Mosca il 7 maggio e i due discuteranno - ha spiegato Berlino dopo il colloquio tra il cancelliere Angela Merkel, e il capo del Cremlino - i termini per avviare un "dialogo nazionale" grazie alla mediazione proprio dell'Organizzazione per la Sicurezza e
la Cooperazione in Europa: sarebbe una sorta di conferenza di pace, da tenere sempre a Ginevra. La prima, quella del 17 aprile, è finita in un nulla di fatto.

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