Dopo la telefonata tra Obama e i leader europei, la nota dei 7 Grandi: “Ci muoveremo rapidamente”. Il Pentagono: “Russi hanno violato spazio aereo di Kiev”. I filorussi sugli osservatori Osce rapiti: “Spie della Nato”. Il premier ucraino vede Renzi
Situazione sempre più grave in Ucraina. All’indomani del rapimento di un gruppo di osservatori dell’Osce da parte dei filorussi, si fa sentire il leader dei separatisti di Donetsk, Denis Pushilin: “Abbiamo arrestato delle spie della Nato. La gente dell'Osce non sarà liberata, sarà scambiata con i nostri compagni prigionieri”. Intanto, mentre il premier ucraino Arseniy Yatseniuk è in visita a Roma (dove ha incontrato Matteo Renzi e il Papa), il G7 affila le armi. In una nota, i Sette Grandi si dicono preoccupati, ribadiscono la loro condanna per il "tentativo illegale" di Mosca di annettere la Crimea e Sebastopoli e assicurano che si muoveranno rapidamente per imporre ulteriori sanzioni mirate sulla Russia. Un invito a Mosca ad “adottare misure immediate per allentare la tensione” è arrivato anche dal Pentagono, che ha confermato che “nelle ultime 24 ore aerei russi sono entrati nello spazio aereo dell'Ucraina”.
Il G7: “Profondamente preoccupati” – Le consultazioni in teleconferenza tra Barack Obama e i principali leader europei, Angela Merkel, Francois Hollande, David Cameron e Matteo Renzi, hanno prodotto un comunicato in cui alcuni dei governi del G7 si dicono "profondamente preoccupati per i continui sforzi dei separatisti appoggiati dalla Russia di destabilizzare l'est dell'Ucraina". Lodando le misure prese dal governo di Kiev per rispettare gli impegni presi a Ginevra, il G7 critica la Russia, che "non ha assunto alcun passo concreto a sostegno di Ginevra": Mosca, si legge nella nota, non ha pubblicamente appoggiato l'accordo né ha condannato le azioni dei separatisti, non ha fatto altro che continuare a far montare la tensione con la sua retorica e con minacce di manovre militari ai confini dell'Ucraina. "Siamo d'accordo – prosegue il comunicato – sul fatto di muoverci rapidamente per imporre ulteriori sanzioni", che saranno mirate e aumenteranno i costi per la Russia delle sue azioni. Costi che sono già "significativi". Non si chiude, però, la porta a una soluzione diplomatica della crisi: "Mentre continuiamo a preparare sanzioni più ampie e coordinate, mettiamo in evidenza che la porta resta aperta per una soluzione diplomatica, sulla base dell'accordo di Ginevra. Chiediamo alla Russia di unirsi a noi nell'impegno su questa strada".
Sanzioni Usa già da lunedì – Le nuove sanzioni, ha precisato un alto esponente dell’amministrazione Usa, verranno decise dai singoli Paesi. “Saranno coordinate e complementari, ma non necessariamente identiche”, ha spiegato. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, Ben Rhodes, numero due del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ha detto che le nuove misure colpiranno "gruppi" di banchieri e leader nel settore dell'energia e dovrebbero entrare in vigore “all'inizio della prossima settimana". Rhodes ha aggiunto di comprendere le preoccupazioni degli ambienti economici europei sull'ipotesi di nuove sanzioni ad una vasta economia come quella russa. Secondo il New York Times, le imprese e le banche del Vecchio Continente "sono molto più esposte nei confronti dell'economia russa rispetto alle loro controparti statunitensi" e per questo "cercano di minimizzare" l'impatto delle sanzioni sulla Russia. Gli scambi commerciali tra l'Unione europea e Mosca, secondo il giornale americano, nel 2012 ammontavano a quasi 370 miliardi di dollari, mentre quelli degli Stati Uniti lo scorso anno si attestavano sui 26 miliardi di dollari.
Il G7: “Profondamente preoccupati” – Le consultazioni in teleconferenza tra Barack Obama e i principali leader europei, Angela Merkel, Francois Hollande, David Cameron e Matteo Renzi, hanno prodotto un comunicato in cui alcuni dei governi del G7 si dicono "profondamente preoccupati per i continui sforzi dei separatisti appoggiati dalla Russia di destabilizzare l'est dell'Ucraina". Lodando le misure prese dal governo di Kiev per rispettare gli impegni presi a Ginevra, il G7 critica la Russia, che "non ha assunto alcun passo concreto a sostegno di Ginevra": Mosca, si legge nella nota, non ha pubblicamente appoggiato l'accordo né ha condannato le azioni dei separatisti, non ha fatto altro che continuare a far montare la tensione con la sua retorica e con minacce di manovre militari ai confini dell'Ucraina. "Siamo d'accordo – prosegue il comunicato – sul fatto di muoverci rapidamente per imporre ulteriori sanzioni", che saranno mirate e aumenteranno i costi per la Russia delle sue azioni. Costi che sono già "significativi". Non si chiude, però, la porta a una soluzione diplomatica della crisi: "Mentre continuiamo a preparare sanzioni più ampie e coordinate, mettiamo in evidenza che la porta resta aperta per una soluzione diplomatica, sulla base dell'accordo di Ginevra. Chiediamo alla Russia di unirsi a noi nell'impegno su questa strada".
Sanzioni Usa già da lunedì – Le nuove sanzioni, ha precisato un alto esponente dell’amministrazione Usa, verranno decise dai singoli Paesi. “Saranno coordinate e complementari, ma non necessariamente identiche”, ha spiegato. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, Ben Rhodes, numero due del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ha detto che le nuove misure colpiranno "gruppi" di banchieri e leader nel settore dell'energia e dovrebbero entrare in vigore “all'inizio della prossima settimana". Rhodes ha aggiunto di comprendere le preoccupazioni degli ambienti economici europei sull'ipotesi di nuove sanzioni ad una vasta economia come quella russa. Secondo il New York Times, le imprese e le banche del Vecchio Continente "sono molto più esposte nei confronti dell'economia russa rispetto alle loro controparti statunitensi" e per questo "cercano di minimizzare" l'impatto delle sanzioni sulla Russia. Gli scambi commerciali tra l'Unione europea e Mosca, secondo il giornale americano, nel 2012 ammontavano a quasi 370 miliardi di dollari, mentre quelli degli Stati Uniti lo scorso anno si attestavano sui 26 miliardi di dollari.