Ucraina, il premier Iatseniuk: "Aggrediti senza motivo"

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Il premier ucraino Iatseniuk con il segretario generale dell'Onu Ban ki-Moon alle Nazioni Unite

Il governo di Kiev ha approvato la formazione di una nuova Guardia nazionale. Scontri a Donetsk, nell'Est del Paese. La Corte di Strasburgo ammonisce la Russia: "Fermi azioni militari". Il segretario di Stato Usa Kerry: "Pronti a passi seri". VIDEO

"Il mio Paese è stato aggredito senza motivo da uno Stato vicino, e questo è inaccettabile nel ventunesimo secolo". Così il premier ad interim dell'Ucraina, Arseniy Iatseniuk, nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu. "La Russia ha violato numerosi trattati bilaterali e multilaterali", continua Iatseniuk, che però aggiunge: "Crediamo ci sia ancora la possibilità  di una soluzione pacifica alla crisi".

Scontri a Donetsk - Ma la tensione in Ucraina resta alle stelle, soprattutto nell'Est russofono del Paese. A Donetsk un migliaio di sostenitori del governo di Kiev sono scesi in piazza, quando sono stati aggrediti dai filo-russi. Due persone sono morte negli scontri.

Manovre militari di Mosca, Kiev istituisce la Guardia nazionale
-  A pochi giorni dal referendum di domenica con cui la Crimea, illegittimamente secondo la comunità internazionale, deciderà la secessione, Mosca poi flette i muscoli con nuove manovre militari nelle regioni occidentali, a un passo dal confine con l'Ucraina, e invia una decina di aerei da guerra in Bielorussia contro il rafforzamento Nato nei cieli di Polonia, Romania e Lituania. Kiev risponde istituendo la Guardia nazionale: un gruppo armato che potrà contare su 60mila uomini e che sarà alle dipendenze del ministero dell'Interno.

L'Occidente prepara sanzioni contro la Russia - Parallelamente i  tentativi diplomatici per convincere Mosca continuano incalzanti.
La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha intimato alla Russia di non intraprendere alcuna azione che possa mettere in pericolo la vita o la salute dei civili presenti in Ucraina, accogliendo così il ricorso d'urgenza presentato da Kiev contro Mosca, mentre l'Occidente procede risoluto verso le sanzioni contro la Russia.
Il segretario di Stato americano, John Kerry, parlando al Congresso, avvisa: se il referendum sulla Crimea si farà domenica, già lunedì saranno intrapresi "passi seri" contro Mosca da parte di Stati Uniti e Europa.
Poche ore prima, dal Bundestag, a Berlino, la grande mediatrice Merkel aveva messo in chiaro: senza segnali concreti sulla crisi Ucraina, siamo pronti lunedì a passare al secondo livello, con misure economiche che danneggeranno innanzitutto la Russia. Intanto l'Ocse ha sospeso temporaneamente il processo di adesione di Mosca.

Putin: "La Russia non ha colpa" - Mosca reagisce subito: "Risponderemo con decisioni simmetriche" dice Vladimir Putin, secondo cui la Russia "non ha colpa" ma è stata "coinvolta in un modo o nell'altro" nella crisi.

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