Crimea, Kiev accusa la Russia: "Occupati due aeroporti"

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Il ministro dell'Interno denuncia che le forze russe hanno preso il controllo di due scali “in violazione di tutti gli accordi internazionali”. Fonti di Mosca smentiscono. Yanukovich: "Non mi candiderò alle elezioni del 25 maggio"

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Non si allenta la tensione tra Ucraina e Russia in Crimea. Il ministro dell'Interno ucraino, Arsen Avakov, ha detto che le forze russe hanno preso il controllo di due aeroporti in Crimea definendo il gesto “un'invasione armata e un'occupazione”. Il ministro ha aggiunto che non ci sono stati scontri quando alcuni uomini armati, a suo dire membri delle forze navali russe, hanno preso il controllo di un aeroporto militare vicino a Sebastopoli, dove si trova di stanza la flotta russa sul Mar Nero.

Kiev: dalla Russia invasione armata
- Avakov inoltre ha raccontato che uomini armati, che ha definito come rappresentanti della Federazione russa, hanno preso il controllo dell'aeroporto internazionale di Simferopoli, senza che ci fossero scontri. "Considero ciò che è accaduto come un'invasione armata e un'occupazione in violazione di tutti gli accordi internazionali e di tutte le leggi", ha detto il ministro dell'Interno sulla sua pagina Facebook, parlando di una provocazione e chiedendo dei colloqui.

Mosca però smentisce un coinvolgimento - Tuttavia, secondo un’agenzia Ansa, una fonte di Sebastopoli ha precisato a Interfax che i militari russi non avrebbero nulla a che fare con l'occupazione dell'aeroporto di Belbek, vicino a Sebastopoli. Secondo la stessa fonte, gli autori del blitz sono attivisti dei reparti di autodifesa e il loro obiettivo è quello di impedire lo sbarco di forze legate alla protesta del Maidan.

Kiev: violato anche lo spazio aereo - In serata un comunicato del ministero degli Esteri di Kiev trasmesso a Mosca, ha poi informato che aerei militari della Russia hanno violato lo spazio aereo dell'Ucraina, invitando i russi a "far rientrare immediatamente le truppe e i loro veicoli (in Crimea) alle loro basi".

Ianukovich: "Continuerò a combattere"
- Dalla Russia, Viktor Ianukovich assicura la sua intenzione di continuare a combattere per il suo paese (VIDEO). Da Rostov sul Don, nel sud della Russia, l'ex presidente ucraino precisa in una conferenza stampa di non essere stato deposto, ma costretto a lasciare il paese da forze estremiste, "per le minacce di morte" ricevute. La crisi in cui si trova il paese, ha aggiunto chiedendo la convocazione di un referendum sulla costituzione, "è stata provocata da politici europei irresponsabili".
Ianukovich ha poi affermato che non parteciperà alle elezioni presidenziali del 25 maggio, definendole "illegali". Intanto l'Ucraina chiederà alla Russia di estradare l'ex presidente  se sarà confermato che si trova in Russia, come riferito dall'ufficio del procuratore generale.

Putin esorta alla normalizzazione nel Paese - Per la prima volta dallo scoppio della crisi ucraina e dopo la fuga di Yanukovich, poi, è intervenuto il presidente russo Vladimir Putin che, informa il Cremlino, nel corso di telefonata con i leader di Gran Bretagna, Germania e dell'Ue, ha sollecitato tutte le parti a scongiurare un ulteriore escalation, e ha esortato alla normalizzazione della situazione del Paese.

Ue: "Pronti ad accordo con governo attuale" - L'Ue da parte sua si è detta "pronta a firmare" l'accordo di associazione con l'Ucraina in ogni momento purché le autorità ucraine lo "chiedano" con una "decisione sovrana". Si considera infatti "legittimo" il governo transitorio che ha ottenuto con una "decisione costituzionale" la fiducia della Rada, ritenuta "l'istanza legittima" in Ucraina.

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