La Capitale è nel caos. La polizia invita i cittadini a non uscire, il sindaco lascia il partito di governo e denuncia il bagno di sangue. I manifestanti catturano 67 agenti. Vertice di emergenza a Bruxelles. Bonino: blocchi su visti e assetti finanziari
Scorre il sangue e sibilano le pallottole dei cecchini a Kiev: l'Ucraina sembra così sprofondare nel baratro della guerra civile. La tregua annunciata dal presidente Viktor Ianukovich, a dispetto del fumo e delle fiamme che ancora si levavano da Maidan (la Piazza dell'Indipendenza simbolo delle proteste antigovernative di questi mesi), non ha retto che poche ore. La capitale ucraina fin dal mattino di giovedì 20 febbraio è ripiombata nel caos e il fuoco incrociato di pistole e armi automatiche ha lasciato sul terreno decine di morti: "cento", secondo la stima di Sviatoslav Khanenko, deputato del partito nazionalista Svoboda e responsabile dei servizi medici della piazza; 67 (inclusi quelli degli ultimi due giorni), secondo il ministero della Salute. I feriti si calcolano invece a centinaia e oltre 60 poliziotti - stando al ministero dell'Interno - risultano essere in ostaggio nelle mani degli insorti.
L'Ue vara le sanzioni contro Kiev - Un panorama che ha fatto da sfondo per tutta la giornata all'affannosa missione condotta a Kiev per conto dell'Ue dai capi delle diplomazie di Germania, Francia e Polonia. I tre hanno fatto spola fra governo e leader delle opposizioni. E soprattutto hanno discusso per ben cinque ore con il presidente Ianukovich, venendone fuori taciturni e scuri in volti mentre da Bruxelles - dove è convocato un consiglio esteri europei - la titolare della Farnesina, Emma Bonino, confermava la decisione di imporre sanzioni verso coloro che "si sono macchiati di sangue": con l'annullamento dei visti e il congelamento di asset finanziari. Alcuni Paesi come Danimarca e Olanda hanno suggerito misure anche contro gli oppositori più radicali, ma alla fine l'Europa ha puntato il dito contro Ianukovich - accusato dalla pasionaria Iulia Timoshenko di "strage" - come "primo responsabile".
Scambio di accuse tra governo e manifestanti - I dimostranti accusano le forze di sicurezza di aver violato platealmente il cessate il fuoco tentando un nuovo assalto alle barricate di Maidan. E bollano come agenti o come "provocatori" i cecchini visti sparare dai tetti circostanti. Il governo ammette da parte sua per la prima volta l'uso di proiettili veri da parte degli agenti, ma parla di "legittima difesa" e punta il dito contro gli "estremisti" della piazza: a cominciare dai bellicosi attivisti di estrema destra di 'Pravi Sektor', che fin da subito avevano rigettato ogni tregua. Il sindaco di Kiev però denuncia il "bagno di sangue" e abbandona il partito di Ianukovich.
Il tweet dell'infermiera ferita - Di certo c'è che decine di persone sono state colpite da pallottole, con tiri spesso mirati a testa e gola, come nel caso di Olesya Zhukovskaya, la giovane infermiera che dopo essere stata ferita ha twittato al mondo il suo j'accuse: "Io muoio" (leggi la sua storia).
Cecchini sui tetti - Come è già accaduto in occasione di altre rivolte, come quella tunisina ed egiziana, è su Twitter che circolano foto e notizie di quanto accade. E non sempre le fonti sono verificabili. Sono tanti, infatti, gli account che in queste ore mostrano immagini di cecchini entrati in azione nella capitale, come nel caso del video condiviso da un addetto stampa di Amnesty Ucraina. (Clicca qui per vedere il video, le immagini sono esclusivamente adatte a un pubblico adulto).
L'account di 'max seddon' (che si definisce un reporter che si occupa di Esteri ma senza portfolio) pubblica invece la foto di una fila di agenti catturati dai rivoltosi che, guidati da un prete, vengono trasferiti in un ospedale da campo. "Oltre 50 poliziotti sono stati catturati nell'edificio della compagnia statale dell'Energia vicino al municipio", scrive.
Le autorità: usato armi per autodifesa - Per quanto riguarda l'impego di armi da fuoco da parte delle forze di sicurezza, il reporter Christopher Miller pubblica lo scatto di un fotografo del quotidiano locale in cui si vedono almeno sei agenti armati con mitragliette e fucili automatici e altri account riferiscono della presenza di cecchini sui tetti. Ma il ministro dell'Interno ucraino, attraverso una nota, si affretta a precisare che i poliziotti di Kiev sono stati autorizzati a usare armi da fuoco per "legittima difesa" dopo che erano stati presi di mira da spari.
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— Reuters Live (@ReutersLive) 20 Febbraio 2014
In questa foto condivisa su Twitter dalla giornalista Reuters Amie Ferris-Rotman piazza Majdan prima e dopo gli scontri.
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— Amie Ferris-Rotman (@Amie_FR) 19 Febbraio 2014