Alta tensione alla vigilia del terzo anniversario della rivolta anti-Mubarak. Quattro gli attentati che hanno colpito il Cairo. Il gruppo jihadista Ansar Bait al Makdis ha rivendicato un attacco. Incidenti in diverse zone tra pro-Morsi e agenti. VIDEO
Bagno di sangue in Egitto, scosso da una serie di attentati - tra cui il primo al Cairo condotto da un kamikaze - e durissimi scontri che hanno lasciato sul campo (alla vigilia del terzo anniversario della rivolta anti-Mubarak),una ventina di morti e un numero imprecisato, ma molto alto di feriti. Oltre a far scattare l'allerta sicurezza per tutti gli stranieri.
Attentati in diverse zone del Cairo e nei dintorni della Capitale - Una prima violenta esplosione, ha scosso il centro del Cairo quando, per la prima volta nella storia recente in Egitto, un kamikaze a bordo di un'auto imbottita di esplosivo, ha fatto strage nel quartier generale della polizia della capitale egiziana. Il bilancio è di 5 morti e oltre 70 feriti, molti in gravi condizioni. Poco dopo, un ordigno è esploso nel quartiere di Dokki, nei pressi di una stazione della metropolitana, uccidendo almeno una persona. Anche in questo caso l'obiettivo dell'attacco erano gli agenti. Passa ancora qualche minuto e uno Ied è deflagrato nei pressi di un commissariato di Giza, la megalopoli che abbraccia parte della capitale, lungo la strada che porta alle Piramidi, senza causare vittime. Da ultimo una quarta bomba esplosa davanti ad un cinema ha causato un altro morto.
Morti negli scontri tra manifestanti e agenti - Quindici le vittime anche in seguito agli scontri tra i manifestanti pro-Morsi tornati in piazza e gli agenti. Tra questi, un dimostrante pro-Morsi è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Damietta (Delta del Nilo) dopo l'intervento delle forze dell'ordine per disperdere una manifestazione. Quattro persone sono rimaste uccise negli scontri a Beni Suef mentre è di tre morti, tra i quali una bimba di sette anni, il bilancio degli scontri a Fayyum, a sud del Cairo, tra dimostranti pro-Morsi e forze di sicurezza affiancate dai residenti filo esercito.
Gruppo jihadista rivendica uno degli attentati - Il gruppo jihadista Ansar Bait al Makdis (Ansar Gerusalemme), responsabile di più attentati in Egitto, ed in particolare nel Sinai, ha rivendicato via Twitter il primo attacco: "Questo attentato è diretto contro le forze di sicurezza, infedeli e sanguinarie", si legge nel testo di rivendicazione. Il gruppo afferma che "proseguirà la jihad" e che "Allah accoglierà in paradiso il martire che ha effettuato l'operazione". Impressionanti gli effetti dell'esplosione, che ha letteralmente sventrato la sede delle forze di sicurezza, al cui interno si trovava anche il capo della struttura, rimasto illeso. E sono ingenti i danni al museo di arte islamica che sorge nei pressi, con manoscritti distrutti e reperti danneggiati.
La folla si è radunata nel piazzale antistante inneggiando al generale Sisi, vicepremier e ministro della Difesa, chiedendogli di uccidere i Fratelli musulmani.
Attentati in diverse zone del Cairo e nei dintorni della Capitale - Una prima violenta esplosione, ha scosso il centro del Cairo quando, per la prima volta nella storia recente in Egitto, un kamikaze a bordo di un'auto imbottita di esplosivo, ha fatto strage nel quartier generale della polizia della capitale egiziana. Il bilancio è di 5 morti e oltre 70 feriti, molti in gravi condizioni. Poco dopo, un ordigno è esploso nel quartiere di Dokki, nei pressi di una stazione della metropolitana, uccidendo almeno una persona. Anche in questo caso l'obiettivo dell'attacco erano gli agenti. Passa ancora qualche minuto e uno Ied è deflagrato nei pressi di un commissariato di Giza, la megalopoli che abbraccia parte della capitale, lungo la strada che porta alle Piramidi, senza causare vittime. Da ultimo una quarta bomba esplosa davanti ad un cinema ha causato un altro morto.
Morti negli scontri tra manifestanti e agenti - Quindici le vittime anche in seguito agli scontri tra i manifestanti pro-Morsi tornati in piazza e gli agenti. Tra questi, un dimostrante pro-Morsi è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Damietta (Delta del Nilo) dopo l'intervento delle forze dell'ordine per disperdere una manifestazione. Quattro persone sono rimaste uccise negli scontri a Beni Suef mentre è di tre morti, tra i quali una bimba di sette anni, il bilancio degli scontri a Fayyum, a sud del Cairo, tra dimostranti pro-Morsi e forze di sicurezza affiancate dai residenti filo esercito.
Gruppo jihadista rivendica uno degli attentati - Il gruppo jihadista Ansar Bait al Makdis (Ansar Gerusalemme), responsabile di più attentati in Egitto, ed in particolare nel Sinai, ha rivendicato via Twitter il primo attacco: "Questo attentato è diretto contro le forze di sicurezza, infedeli e sanguinarie", si legge nel testo di rivendicazione. Il gruppo afferma che "proseguirà la jihad" e che "Allah accoglierà in paradiso il martire che ha effettuato l'operazione". Impressionanti gli effetti dell'esplosione, che ha letteralmente sventrato la sede delle forze di sicurezza, al cui interno si trovava anche il capo della struttura, rimasto illeso. E sono ingenti i danni al museo di arte islamica che sorge nei pressi, con manoscritti distrutti e reperti danneggiati.
La folla si è radunata nel piazzale antistante inneggiando al generale Sisi, vicepremier e ministro della Difesa, chiedendogli di uccidere i Fratelli musulmani.