India, minore violentata e bruciata viva. Migliaia in piazza
MondoAncora un caso di stupro di gruppo nel Paese. Due uomini avrebbero dato fuoco a una ragazza perché non aveva ritirato la denuncia presentata per gli abusi. La minore, secondo quanto riportano i media locali, era incinta. Indignazione e proteste a Calcutta
Nuovo stupro di gruppo in India. Una ragazza di 12 anni, violentata per due volte lo scorso ottobre a Calcutta, è morta martedì 31 dicembre in seguito alle gravi ustioni riportate. Lo riportano oggi, giovedì 2 gennaio, le televisioni indiane. La giovane era incinta. La polizia sospetta di due uomini che avrebbero cosparso la giovane di cherosene prima di darle fuoco perché non aveva ritirato la denuncia di stupro.
Vittima di due stupri - Il primo stupro risale al 25 ottobre scorso quando la 16enne è stata attaccata per la prima volta da sei uomini nei pressi della sua abitazione a Madhyamgram, vicino Calcutta. La violenza si è ripetuta identica il giorno successivo quando la giovane stava tornando a casa dal commissariato a cui aveva denunciato l’abuso subito. Due giorni prima di Natale, la ragazza era stata ricoverata per estese ustioni su tutto il corpo per un misterioso rogo avvenuto nella sua abitazione che era stato scambiato inizialmente per un tentato suicidio. Ma prima di morire la poveretta aveva denunciato i suoi aggressori accusandoli di aver cosparso di benzina i suoi vestiti e di aver appiccato il fuoco. Il 26 dicembre la polizia ha arrestato due uomini per omicidio sulla base di una denuncia presentata dal padre. Dopo la sua morte, avvenuta il 31 dicembre, il padre, un tassista appartenente al sindacato comunista, ha chiesto il permesso di organizzare un corteo funebre pubblico, ma le autorità glielo hanno impedito e questo ha scatenato una rivolta di diversi esponenti politici. La polizia avrebbe tentato di portare il cadavere della ragazza al crematorio contro la volontà dei genitori
Proteste a Calcutta - Il caso ha suscitato immediate proteste nel capoluogo del Bengala occidentale, Calcutta, dove i difensori dei diritti delle donne accusano la polizia di non avere protetto la ragazza dopo la prima aggressione. Migliaia di persone si sono riversate in piazza. Nel dicembre del 2012, un altro stupro di gruppo aveva provocato la morte di una studentessa di 23 anni, sollevando un'ondata di indignazione in tutto il Paese.
Vittima di due stupri - Il primo stupro risale al 25 ottobre scorso quando la 16enne è stata attaccata per la prima volta da sei uomini nei pressi della sua abitazione a Madhyamgram, vicino Calcutta. La violenza si è ripetuta identica il giorno successivo quando la giovane stava tornando a casa dal commissariato a cui aveva denunciato l’abuso subito. Due giorni prima di Natale, la ragazza era stata ricoverata per estese ustioni su tutto il corpo per un misterioso rogo avvenuto nella sua abitazione che era stato scambiato inizialmente per un tentato suicidio. Ma prima di morire la poveretta aveva denunciato i suoi aggressori accusandoli di aver cosparso di benzina i suoi vestiti e di aver appiccato il fuoco. Il 26 dicembre la polizia ha arrestato due uomini per omicidio sulla base di una denuncia presentata dal padre. Dopo la sua morte, avvenuta il 31 dicembre, il padre, un tassista appartenente al sindacato comunista, ha chiesto il permesso di organizzare un corteo funebre pubblico, ma le autorità glielo hanno impedito e questo ha scatenato una rivolta di diversi esponenti politici. La polizia avrebbe tentato di portare il cadavere della ragazza al crematorio contro la volontà dei genitori
Proteste a Calcutta - Il caso ha suscitato immediate proteste nel capoluogo del Bengala occidentale, Calcutta, dove i difensori dei diritti delle donne accusano la polizia di non avere protetto la ragazza dopo la prima aggressione. Migliaia di persone si sono riversate in piazza. Nel dicembre del 2012, un altro stupro di gruppo aveva provocato la morte di una studentessa di 23 anni, sollevando un'ondata di indignazione in tutto il Paese.