Il comitato dovrà consigliare il Pontefice nelle iniziative volte a proteggere i minori e sostenere le vittime di abusi. Tra i suoi compiti la "cooperazione con le autorità civili" e la "segnalazione dei reati"
Il Vaticano istituirà una speciale commissione per migliorare le misure a protezione dei bambini contro gli abusi sessuali. Ad annunciarlo l'arcivescovo di Boston, il cardinale francescano Sean Patrick O'Malley, noto per la strenua guerra agli abusi nella sua diocesi, uno degli otto porporati assistono il Pontefice nel governo della Chiesa e nella riforma della Curia e che chiudono oggi 5 dicembre a seconda sessione di lavori in Vaticano.
La commissione sulla pedofilia - "Continuando con decisione nella linea intrapresa dal Papa Benedetto XVI, e accogliendo una proposta avanzata dal Consiglio di Cardinali, il Santo Padre ha deciso di costituire una specifica Commissione per la protezione dei fanciulli, con la finalità di consigliare il Papa Francesco circa l'impegno della Santa Sede nella protezione dei fanciulli e nell'attenzione pastorale per le vittime di abusi", ha annunciato O'Malley. La composizione e le competenze della commissione - ha detto il porporato - verranno indicate prossimamente con maggiore dettaglio dal Papa, con un apposito documento.
Programmi di formazione e prevenzione - Ma fra le possibili responsabilità della commissione - ha proseguito O'Malley - ci saranno le linee guida per la protezione dei bambini, lo sviluppo e l'estensione di norme, procedure e strategie per la protezione dei bambini e la prevenzione di abusi sui minori; programmi di formazione per bambini, genitori, di tutti coloro che lavorano con minori, di catechisti, la formazione di seminaristi, la formazione permanente dei sacerdoti; protocolli per la sicurezza dell'ambiente, codici di condotta professionale, attestazione di idoneità al ministero sacerdotale, screening e controllo della fedina penale, stato dell'azione delle richieste di valutazione psichiatrica.
Collaborazione con le autorità civili - Di particolare importanza la "cooperazione con le autorità civili, segnalazione dei reati, attenzione alle leggi civili, comunicazioni riguardanti il clero dichiarato colpevole". Il porporato ha parlato anche di pastorale in supporto delle vittime e dei familiari, assistenza spirituale, servizi di salute mentale; collaborazione con esperti nella ricerca e sviluppo della prevenzione degli abusi sui minori, psicologia, sociologia, scienze giudiziarie; collaborazione con vescovi e superiori religiosi, ottimizzazione della procedura, attuazione di leggi e linee guida, rapporto con i fedeli e con i mezzi di comunicazione; incontri con le vittime; supervisione e recupero dei chierici colpevoli di abusi. Un campo molto articolato, quindi, nel cui ambito, parlando in particolare di protezione dei bambini, la commissione "lavorerà insieme alla Congregazione per la dottrina della fede", ha specificato O'Malley, alla quale spetta il compito di perseguire i chierici responsabili di abusi.
La commissione sulla pedofilia - "Continuando con decisione nella linea intrapresa dal Papa Benedetto XVI, e accogliendo una proposta avanzata dal Consiglio di Cardinali, il Santo Padre ha deciso di costituire una specifica Commissione per la protezione dei fanciulli, con la finalità di consigliare il Papa Francesco circa l'impegno della Santa Sede nella protezione dei fanciulli e nell'attenzione pastorale per le vittime di abusi", ha annunciato O'Malley. La composizione e le competenze della commissione - ha detto il porporato - verranno indicate prossimamente con maggiore dettaglio dal Papa, con un apposito documento.
Programmi di formazione e prevenzione - Ma fra le possibili responsabilità della commissione - ha proseguito O'Malley - ci saranno le linee guida per la protezione dei bambini, lo sviluppo e l'estensione di norme, procedure e strategie per la protezione dei bambini e la prevenzione di abusi sui minori; programmi di formazione per bambini, genitori, di tutti coloro che lavorano con minori, di catechisti, la formazione di seminaristi, la formazione permanente dei sacerdoti; protocolli per la sicurezza dell'ambiente, codici di condotta professionale, attestazione di idoneità al ministero sacerdotale, screening e controllo della fedina penale, stato dell'azione delle richieste di valutazione psichiatrica.
Collaborazione con le autorità civili - Di particolare importanza la "cooperazione con le autorità civili, segnalazione dei reati, attenzione alle leggi civili, comunicazioni riguardanti il clero dichiarato colpevole". Il porporato ha parlato anche di pastorale in supporto delle vittime e dei familiari, assistenza spirituale, servizi di salute mentale; collaborazione con esperti nella ricerca e sviluppo della prevenzione degli abusi sui minori, psicologia, sociologia, scienze giudiziarie; collaborazione con vescovi e superiori religiosi, ottimizzazione della procedura, attuazione di leggi e linee guida, rapporto con i fedeli e con i mezzi di comunicazione; incontri con le vittime; supervisione e recupero dei chierici colpevoli di abusi. Un campo molto articolato, quindi, nel cui ambito, parlando in particolare di protezione dei bambini, la commissione "lavorerà insieme alla Congregazione per la dottrina della fede", ha specificato O'Malley, alla quale spetta il compito di perseguire i chierici responsabili di abusi.