Nucleare, l’Iran e la strategia del cinguettio
MondoDurante le recenti negoziazioni sul nucleare, diversi account Twitter iraniani sono stati molto attivi: da quello del presidente, al ministro degli esteri, a quelli di alcuni giornalisti. Si tratta di una strategia inaugurata dal nuovo governo
Solo il futuro potrà dire se l'accordo sul nucleare trovato dopo quattro giorni di trattative fra i rappresentanti dell'Iran, capeggiati dal ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif e quelli appartenenti al cosiddetto gruppo dei 5+1 (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia, più la Germania) è stato un “importante primo passo”, come ha affermato il presidente americano Barack Obama, o uno “storico errore”, come ha scritto su Twitter il primo ministro israeliano Benjamin Netanyanu.
What was achieved last night in Geneva is not an historic agreement; it is an historic mistake
— Benjamin Netanyahu (@netanyahu) 24 Novembre 2013
Sui contenuti – attenuazione per sei mesi di alcune sanzioni in cambio di segni di buona volontà che indichino l'intenzione dell'Iran di rinunciare all'utilizzo del nucleare per scopi bellici - non c'è dunque giudizio unanime. E' certo però che l'intesa resterà negli annali per il modo in cui tutto il processo è stato raccontato dai negoziatori sulle varie piattaforme di condivisione online.
La svolta social di Rouhani – Non c'è dubbio, per esempio, che il team del presidente Hassan Rouhani, eletto da poco, ha subito impresso una svolta alla gestione dell'immagine iraniana sui social media. “Rouhani – spiega l'esperto di diplomazia digitale Antonio Deruda a SkyTg24.it - è sceso in campo in prima persona creando un profilo su Twitter in persiano e in inglese.
Agreement reached with the P5+1 is the first step taken in light of the principles and values of the Islamic Republic of Iran. #GenevaTalks
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) 26 Novembre 2013
“Con quattro obiettivi principali – prosegue Deruda - veicolare informazioni di prima mano senza l’intermediazione del sistema mediatico 'occidentale'; consolidare un rapporto nuovo e di maggiore interlocuzione con i principali reporter stranieri, spesso citati nei tweet; cercare di influenzare l’opinione pubblica internazionale per creare una base di consenso che dia maggiori margini di manovra nei negoziati e, infine, accreditare una nuova immagine dell’Iran dopo l’oscurantismo di Ahmadinejad”. Il presidente non si limita a twittare pensieri propri ma adopera la piattaforma per dialogare con altri esponenti politici, dal primo ministro britannico Cameron a Vladimir Putin.
In a phone conversation, @David_Cameron expressed regret over the #terrorist attacks in front of the Iranian embassy in #Beirut.
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) 19 Novembre 2013
Che, a loro volta, stanno al gioco:
PM calls @HassanRouhani - first UK leader to call Iranian President in more than a decade. http://t.co/hXWYyqtQFH #Iran
— UK Prime Minister (@Number10gov) 19 Novembre 2013
L'attivismo del ministro - Anche Javad Zarif è molto attivo su Twitter e, oltre che per le vie ufficiali, ha annunciato il raggiungimento dell'accordo cinguettando:
We have reached an agreement.
— Javad Zarif (@JZarif) 24 Novembre 2013
Della nuova strategia fa parte anche il lancio di un sito ad hoc, Nuclearenergy.ir, attivo anche su Twitter e Facebook, che spiega le ragioni del nucleare dal punto di vista iraniano e che ha dedicato dei post anche al ritorno in patria, rappresentato come trionfale, dei negoziatori.
#Now: Picture - Hundreds gather in Tehran's Mehrabad airport to welcome returning Iranian delegation #GenevaTalks pic.twitter.com/H0O0dbzKMb
— nuclearenergy.ir (@nuclearenergyir) November 24, 2013
Ma non sono solo i politici i protagonisti di questa svolta digitale. Anche i giornalisti iraniani al seguito della delegazione hanno cinguettato spesso e volentieri in inglese per fare emergere in qualche modo il punto di vista iraniano sulla storia.
The atmosphere in talks seems more hopeful. Still waiting to see the rest of differences to be resolved. Jurnos still in hotel lobby. #Iran
— Abas Aslani (@abasinfo) November 24, 2013
Anche se forse l'elemento più curioso ma anche esemplificativo della “svolta” sono stati i cinguettii del nipote del vice-ministro degli esteri Ali Araghchi a cui è stato concesso dalla delegazione di raccontare, in modo abbastanza informale, il dietro le quinte dell'evento con tanto di ammirazione per i tappeti persiani della sede delle Nazioni Unite di Ginevra.
Lovely Persian carpet at UN pic.twitter.com/nqLUVqDN0t
— Ali Araghchi (@AliAraghchi) November 24, 2013
“Tutto questo è segno – chiude Deruda – di una maturata consapevolezza dell'importanza che la Rete può giocare nelle delicate partite internazionali”.