Kerry in Italia, possibili chiarimenti sul caso Datagate

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Il segretario di Stato a Roma per i colloqui di pace in Medio Oriente. Ma nell'incontro con Letta si potrebbe parlare delle presunte attività di spionaggio in Italia. Usa: "Rivelazioni di Le Monde fuorvianti". Alfano: "Non guarderemo in faccia nessuno"

Doveva venire in Italia per parlare di Medio Oriente, ma il segretario di Stato americano John Kerry dovrà rispondere alle domande di Enrico Letta sulle eventuali attività di spionaggio dell'Nsa in Italia. Atterrato nella serata di martedì all'aeroporto di Ciampino, è stato ricevuto a palazzo Chigi dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri Emma Bonino. Al centro del colloquio, riferiscono fonti di governo, diversi temi: dal Medio Oriente (Kerry nel pomeriggio vedrà il premier israeliano Netanyahu), alla Siria; dalla Libia all'Iran. Probabile, inoltre, che si affronti anche lo spinoso dossier del Datagate.

Il garante della Privacy chiede chiarimenti - Dopo che il quotidiano francese Le Monde lunedì ha rivelato che l'Nsa avrebbe svolto una massiccia attività di spionaggio anche in Francia è infatti arrivata al governo italiano una richiesta di chiarimento da parte del Garante della Privacy sulla possibilità che attività di spionaggio possano aver colpito anche cittadini italiani. E sempre sul tema Datagate, nella giornata di mercoledì è attesa l'audizione al Copasir del sottosegretario all'intelligence Minniti.

Direttore dell'Intelligence Usa: "Rivelazioni di Le Monde imprecise e fuorvianti" - Intanto il direttore della National Intelligence americana, James Clapper, ridimensiona la portata dello spionaggio sulle telefonate in Francia, affermando che l'articolo di lunedì di Le Monde contiene "informazioni imprecise e fuorvianti". In particolare Clapper in una nota ha smentito come falsa la notizia che la National Security Agency abbia registrato 70 milioni di dati telefonici di cittadini francesi. "Anche se non intendiamo entrare nel dettaglio delle nostre attività", ha ribadito Clapper, "abbiamo più volte chiarito che gli Usa raccolgono intelligence del  tipo che viene raccolta da tutti i Paesi e lo fanno per proteggere la nazione, i suoi interessi, e i suoi alleati, tra l'altro, da minacce come il terrorismo e la proliferazione di armi di sterminio". Il coordinatore dell'intelligence americana ha assicurato che gli Stati Uniti hanno a cuore "la duratura amicizia e alleanza con la Francia" e continueranno a cooperare sulla sicurezza e l'intelligence".

L'ex capo Cia a Roma: "Anche l'Italia produce sistemi simili a Prism"
- Intervistato dal Corriere della Sera, l'ex capo Cia per l'Italia Vincent Cannistraro, avanza il sospetto che anche l'Italia possa essere tra i paesi spiati dal "grande orecchio" americano. "Se è vero che la Nsa spia anche sui governi e sulle industria, cosa di cui non sono affatto sicuro, non credo che Roma, e persione Washington, possano essere state risparmiate". Cannistraro, inoltre, rivela che "l'Italia produce sistemi analoghi al nostro e li vende a terzi. Sono sistemi molto sofisticati e il vostro governo, che è al corrente del loro smercio, dovrà sincerarsi che non finiscano in mano a potenziali nemici". "C'è urgente bisogno di una regolamentazione globale di questi prodotti e de loro impiego" è la sua conclusione.

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