Francia: "Datagate scioccante, chiederemo spiegazioni a Usa"

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Il ministro dell'Interno francese Manuel Valls in un'immagine d'archivio

Secondo Le Monde l'agenzia di controspionaggio statunitense Nsa avrebbe intercettato le telefonate dei francesi. Il ministro dell'Interno Valls: "Vogliamo un chiarimento, è del tutto inaccettabile". Atteso l'ambasciatore americano. VIDEO

La Francia si sveglia "scioccata" dalla notizia che l'agenzia statunitense di controspionaggio Nsa avrebbe intercettato in modo massiccio le telefonate dei cittadini. "Chiederemo spiegazioni", aveva assicurato il ministro dell'Interno Manuel Valls prima che arrivasse la notizia della visita dell'ambasciatore americano al Quai d'Orsay per dare chiarimenti sulle rivelazioni pubblicate da Le Monde. "Con le nuove tecnologie della comunicazione - ha sottolineato Valls - servono regole, questo riguarda tutti i paesi. Se un paese amico, un alleato, spia la Francia o spia altri paesi europei, è del tutto inaccettabile" (VIDEO).

Anche i francesi intercettati - In 30 giorni, dal 10 dicembre 2012 all'8 gennaio 2013, 70,3 milioni di telefonate dei francesi sarebbero state registrate dalla National Security Agency. Come, lo spiega il sito di Le Monde: "Quando certi numeri di telefono vengono usati in Francia, questi attivano un segnale che fa scattare automaticamente la registrazione di alcune conversazioni. Questa sorveglianza recupera anche gli sms e il loro contenuto in base a parole-chiave". I documenti dell'ex consulente dell'agenzia di controspionaggio Edward Snowden, citati dalla testata, "forniscono sufficienti spiegazioni da far pensare che gli obiettivi della Nsa riguardano sia persone sospettate di legami con il terrorismo che individui presi di mira per la loro semplice appartenenza al mondo degli affari, della politica o dell'amministrazione francese".

Le reazioni - Le Monde si chiede anche perché il governo sia rimasto in silenzio di fronte allo scandalo. "Il futuro spiegherà forse, un giorno, perché Parigi è rimasta così discreta, rispetto a Berlino o Rio, dopo le rivelazioni sui programmi di spionaggio elettronico americano nel mondo. Perché la Francia è stata altrettanto coinvolta e dispone oggi di prove tangibili del fatto che i suoi interessi sono quotidianamente presi di mira", si legge nell'articolo co-firmato dal giornalista di Le Monde Jacques Follorou e da Glenn Greenwald, l'ex columnist del Guardian che per primo ha pubblicato le rivelazioni di Edward Snowden.
Il tempo della discrezione comunque è finito anche per la Francia. Almeno stando alle parole del ministro dell'Interno Manuel Valls, che ai microfoni di Europe1 ha definito "scioccante" la scoperta e ha annunciato: "Chiederemo spiegazioni precise alle autorità americane nelle prossime ore". E intanto il ministro degli Esteri Laurent Fabius ha fatto sapere che in mattinata l'ambasciatore americano andrà al Quai d'Orsay per gli attesi chiarimenti.  

Il Datagate - Il caso francese è scoppiato subito dopo le rivelazioni della 'talpa' Snowden, riportate dal magazine tedesco Der Spiegel, che la Nsa avrebbe spiato per anni il governo del Messico. Comprese le e-mail del presidente, sia di quello attuale, Enrique Pena Nieto, sia del precedente, Felipe Calderon. E la vicenda messicana non è che l'ultima di una serie che, dall'estate scorsa, continua ad allungarsi.

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