Russia, resta in carcere l'attivista italiano di Greenpeace

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Una manifestazione per chiedere la liberazione degli attivisti in carcere in Russia
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E' stata respinta la richiesta di scarcerazione per Cristian D'Alessandro, membro dell'equipaggio della nave Arctic Sunrise. E' trattenuto in custodia cautelare con l'accusa di pirateria. L'organizzazione: "Più di 1 milione di firme per la liberazione"

Respinto l'appello per Cristian D'Alessandro. L'attivista italiano, membro dell'equipaggio della nave Arctic Sunrise, attualmente trattenuto in custodia cautelare in Russia, resta in carcere, con l'accusa di pirateria. A dare la notizia è Greenpeace in un tweet.

Gli attivisti rischiano 15 anni di carcere -
Gli avvocati di Greenpeace, si legge in una nota dell'associazione, "hanno chiesto la scarcerazione su cauzione" per Cristian "e per gli altri 27 attivisti e i 2 giornalisti free lance. Così come per gli altri casi esaminati finora, anche per Cristian il ricorso è stato respinto. Rimane per tutti l'accusa di pirateria, secondo l'articolo 227 del Codice penale russo. Rischiano fino a 15 anni di detenzione". Gli ecologisti erano stati arrestati il 19 settembre dopo aver protestato pacificamente contro l'esplorazione petrolifera della compagnia statale russa Gazprom nell'Artico. Dal 24 settembre sono detenuti in strutture di detenzione preventiva intorno alla città di Murmansk: "Non sempre - scrive l'organizzazione è assicurato loro spazio a sufficienza, riscaldamento o accesso all'acqua potabile".

Greenpeace: "Più di 1 milione di firme per chiedere la liberazione" -
Greenpeace ricorda che "sono quasi 1 milione e 400 mila le firme per chiedere alle autorità russe il rilascio degli attivisti. Le diplomazie di vari Paesi si stanno muovendo, anche la presidente del Brasile, Dilma Rouseff, ha assicurato il suo interessamento. Al Quirinale sono giunte le oltre 100 mila firme di sostegno all'appello della madre di Cristian perché l'Italia intervenga" (le manifestazione: foto 1/2.

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