Siria, all'Onu l'accordo tra i Cinque grandi

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Il documento concordato tra i membri permanenti non prevede l'uso della forza contro Assad. Per autorizzare un eventuale attacco servirebbe un'ulteriore risoluzione. Il voto è atteso per sabato notte (alle 2 ora italiana)

Alla fine anche gli ultimi dettagli sono stati risolti. Dopo una maratona negoziale durata diversi giorni, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza hanno trovato l'accordo su una bozza di risoluzione per la distruzione degli arsenali chimici di Damasco. Il documento concordato dai cinque membri permanenti dell'organo esecutivo di Palazzo di Vetro non attribuisce a nessuna delle parti del conflitto siriano la responsabilità dell'attacco ad al Goutha lo scorso 21 agosto, ma esprime la "forte convinzione" che chi ha usato armi chimiche in Siria debba finire davanti alla giustizia.

Si vota nella notte tra venerdì e sabato - "Abbiamo trovato l'accordo con gli Usa", ha confermato il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov. Il portavoce della missione francese all'Onu Frederic Jung ha invece annunciato che il Consiglio di Sicurezza Onu prevede di votare a livello ministeriale la risoluzione sul disarmo chimico della Siria nella notte tra venerdì e sabato a New York. Il voto è in calendario alle 2 di notte italiane.

Nessun riferimento a intervento armato - Il Consiglio potrebbe dunque essere arrivato a un passo dal voto su un documento che affianca e protegge il lavoro degli ispettori dell'Opac tornati in Siria. Tra i punti cardine del documento c'è anche "un riferimento" al Capitolo 7 della Carta Onu, che prevede l'uso della forza in caso di inadempienza, come ha confermato il vice ministro Gatilov, precisando che però "non ci saranno automatismi". Ovvero, per autorizzare un'eventuale operazione militare sarà necessaria un'ulteriore risoluzione. Usa e Cina concordano sulla necessità che documento sia vincolante.

Condanna all'uso di armi chimiche - Il progetto di risoluzione, che si articola in 22 paragrafi, "condanna nei termini più forti" qualsiasi uso di armi chimiche in Siria, e in particolare l'attacco del 21 agosto scorso. "L'uso di armi chimiche - si legge - costituisce una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale". Il documento decide quindi che la Repubblica araba siriana non può usare, produrre, acquistare o trasferire alcun tipo di armi chimiche e sottolinea che questo vale per tutte le parti nel Paese mediorientale. Riafferma altresì che gli Stati membri dell'Onu si devono astenere dal fornire qualsiasi sostegno a chi tenti di produrre o trasferire tali armi.

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