Dopo le parole del segretario di Stato americano John Kerry, che si è detto sicuro “dell’uso indiscriminato di armi chimiche”, la Russia chiede il rispetto del diritto internazionale. Cameron: "La comunità internazionale deve rispondere"
Per gli Stati Uniti non ci sono dubbi: in Siria sono state usate armi chimiche. Lo ha spiegato il segretario di Stato John Kerry nel corso di una conferenza stampa nella quale ha assicurato: “Abbiamo le prove”. Si avvicina così il momento di prendere una decisione per Obama e la sua amministrazione sul caso siriano. Tra le ipotesi, secondo le indiscrezioni emerse nei giorni scorsi smentite però dalla Casa Bianca, ci sarebbe anche quella di un intervento senza l’appoggio dell’Onu. La Gran Bretagna sembrerebbe pronta a un attacco. Secondo il premier britannico David Cameron, infatti, "la comunità internazionale deve rispondere" al presunto attacco chimico in Siria. Le forze armate britanniche, fa sapere un portavoce di Dowining Street, stanno mettendo a punto un piano di emergenza nell'eventualità di una risposta militare al presunto attacco chimico in Siria.
La Russia ha fortemente criticato l'eventualità di un intervento senza l'appoggio dell'Onu. "I tentativi di aggirare il Consiglio di Sicurezza e creare pretesti infondati e artificiali per un intervento militare nella regione sono carichi di nuove sofferenze per la Siria, e di conseguenze catastrofiche per gli altri Paesi del Medio Oriente e del Nord-Africa", ha dichiarato infatti il portavoce del ministero degli Esteri russo, Aleksander Lukashevich.
Mosca: "Chiediamo prudenza alla comunità internazionale" - Il portavoce ministeriale ha poi ribadito l'appello di Mosca alla prudenza. "Chiediamo ai colleghi americani e a tutti i membri della comunità internazionale prudenza, la stretta osservanza del diritto internazionale e soprattutto dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite", ha ammonito. "Il compito più urgente ora è convocare Ginevra 2", ha aggiunto, avvertendo che la Russia si aspetta in questo senso un serio impegno da parte Usa.
Scintille Washington-Mosca - Ma proprio su questo aspetto sono scintille tra Usa e Russia. Il governo russo si è infatti lamentato per la decisione statunitense di rinviare il bilaterale Usa-Russia per la definizione di una conferenza di pace per la Siria. L'incontro era in calendario per mercoledì 28 agosto a l'Aja, ma gli Stati Uniti hanno annunciato il rinvio perché, si legge nella nota del Dipartimento di stato, ci sono "discussioni in corso sulla risposta da dare all'uso di gas da parte dell'esercito siriano nell'attacco del 21 agosto [contro i ribelli]".
Il ministro degli Affari esteri russo Gennady Gatilov ha spiegato che "il rinvio è una decisione unilaterale degli Stati Uniti di cui Mosca si rammarica".
La Russia ha fortemente criticato l'eventualità di un intervento senza l'appoggio dell'Onu. "I tentativi di aggirare il Consiglio di Sicurezza e creare pretesti infondati e artificiali per un intervento militare nella regione sono carichi di nuove sofferenze per la Siria, e di conseguenze catastrofiche per gli altri Paesi del Medio Oriente e del Nord-Africa", ha dichiarato infatti il portavoce del ministero degli Esteri russo, Aleksander Lukashevich.
Mosca: "Chiediamo prudenza alla comunità internazionale" - Il portavoce ministeriale ha poi ribadito l'appello di Mosca alla prudenza. "Chiediamo ai colleghi americani e a tutti i membri della comunità internazionale prudenza, la stretta osservanza del diritto internazionale e soprattutto dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite", ha ammonito. "Il compito più urgente ora è convocare Ginevra 2", ha aggiunto, avvertendo che la Russia si aspetta in questo senso un serio impegno da parte Usa.
Scintille Washington-Mosca - Ma proprio su questo aspetto sono scintille tra Usa e Russia. Il governo russo si è infatti lamentato per la decisione statunitense di rinviare il bilaterale Usa-Russia per la definizione di una conferenza di pace per la Siria. L'incontro era in calendario per mercoledì 28 agosto a l'Aja, ma gli Stati Uniti hanno annunciato il rinvio perché, si legge nella nota del Dipartimento di stato, ci sono "discussioni in corso sulla risposta da dare all'uso di gas da parte dell'esercito siriano nell'attacco del 21 agosto [contro i ribelli]".
Il ministro degli Affari esteri russo Gennady Gatilov ha spiegato che "il rinvio è una decisione unilaterale degli Stati Uniti di cui Mosca si rammarica".