Il capo di Stato uscente (89 anni, da 33 al potere) ha vinto le elezioni con il 61% dei consensi. Lo sfidante Morgan Tsvangirai denuncia brogli. L'Ue invita a "mantenere la calma", Londra esprime "seri dubbi" sulla credibilità del voto
Robert Mubage è il vincitore delle elezioni presidenziali nello Zimbabwe, dopo avere ottenuto il 61% dei consensi. 89 anni, da 33 anni alla guida del Paese dell'Africa australe, Mugabe ottiene il suo settimo mandato consecutivo come presidente, mentre l'opposizione guidata dal suo rivale Morgan Tsvangirai, che ha ottenuto il 34% dei voti, denuncia brogli.
I risultati definitivi delle elezioni di mercoledì scorso - presidenziali, politiche e amministrative - erano attesi per lunedì prossimo. Poi nel primo pomeriggio di oggi sabato 3 agosto la Commissione elettorale ha annunciato i dati ufficiali, scontati per gli osservatori: "Il partito del presidente, lo Zau-Pf, ha vinto le elezioni politiche aggiudicandosi oltre i due terzi dell'Assemblea nazionale, il parlamento". Immediata la replica da parte dell'opposizione. Il premier Tsvangirai - che è anche leader del Movimento per il Cambiamento democratico (Mdc) - annuncia che il suo partito rigetta totalmente i risultati e che li contesterà davanti alla giustizia. Un'ora dopo arriva un nuovo annuncio della Commissione: "Mugabe è stato rieletto presidente con il 61% dei voti".
L'Unione europea, attraverso l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton invita "tutte le parti" coinvolte a "mantenere la calma e l'ordine" e assicura che "continuerà a seguire gli sviluppi e lavorare con i partner internazionali". L'Ue non aveva dei propri osservatori alle elezioni e si è dovuta affidare alla lettura dei rapporti dell'Unione africana che avevano affermato che il voto era stato "libero", ma che non si poteva comunque affermare che fosse stato completamente onesto.
Più dura la reazione della Gran Bretagna che ha espresso "seri" dubbi sui risultati delle elezioni. "Le irregolarità prima delle elezioni e lo stesso giorno dello scrutinio, di cui hanno parlato gli osservatori e in contraddizione con le raccomandazione della Comunità dello sviluppo dell'Africa australe, mettono seriamente in dubbio la credibilità delle elezioni", ha detto il Foreign Office.
I risultati definitivi delle elezioni di mercoledì scorso - presidenziali, politiche e amministrative - erano attesi per lunedì prossimo. Poi nel primo pomeriggio di oggi sabato 3 agosto la Commissione elettorale ha annunciato i dati ufficiali, scontati per gli osservatori: "Il partito del presidente, lo Zau-Pf, ha vinto le elezioni politiche aggiudicandosi oltre i due terzi dell'Assemblea nazionale, il parlamento". Immediata la replica da parte dell'opposizione. Il premier Tsvangirai - che è anche leader del Movimento per il Cambiamento democratico (Mdc) - annuncia che il suo partito rigetta totalmente i risultati e che li contesterà davanti alla giustizia. Un'ora dopo arriva un nuovo annuncio della Commissione: "Mugabe è stato rieletto presidente con il 61% dei voti".
L'Unione europea, attraverso l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton invita "tutte le parti" coinvolte a "mantenere la calma e l'ordine" e assicura che "continuerà a seguire gli sviluppi e lavorare con i partner internazionali". L'Ue non aveva dei propri osservatori alle elezioni e si è dovuta affidare alla lettura dei rapporti dell'Unione africana che avevano affermato che il voto era stato "libero", ma che non si poteva comunque affermare che fosse stato completamente onesto.
Più dura la reazione della Gran Bretagna che ha espresso "seri" dubbi sui risultati delle elezioni. "Le irregolarità prima delle elezioni e lo stesso giorno dello scrutinio, di cui hanno parlato gli osservatori e in contraddizione con le raccomandazione della Comunità dello sviluppo dell'Africa australe, mettono seriamente in dubbio la credibilità delle elezioni", ha detto il Foreign Office.