A comunicarlo il ministro dell'Interno: l'uomo non ha risposto ai primi interrogatori e sarà ascoltato entro domenica da un giudice. Intanto proseguono le polemiche sulla sicurezza del tratto dove è avvenuto l'incidente che è costato la vita a 78 persone
Il macchinista del treno deragliato mercoledì 24 luglio vicino Santiago de Compostela è accusato di "omicidio per imprudenza" (il video della collisione).
A riferirlo è stato il ministro degli Interni spagnolo. La notizia dell'incriminazione per omicidio è stata confermata anche dal presidente della giunta della Galizia Alberto Nunez Feijoo. "Non poteva che essere così", ha detto precisando che "il tratto interessato dall'incidente "non è stato ancora adeguata all'alta velocità. L'adeguamento sarà completato entro il 2018". "Per il resto l'alta velocità spagnola è molto buona", ha aggiunto.
Interrogatorio entro domenica 28 luglio - La polizia della Galizia aveva interrogato venerdì 26 luglio il macchinista che era ai comandi del treno deragliato, Francisco Jose Garzon Amo, 52 anni, ricoverato in ospedale, il quale non ha voluto tuttavia rispondere agli inquirenti.
Il macchinista, ha detto il ministro dell'Interno, sarà interrogato da un giudice nella giornata di domenica 28 luglio.
La legge spagnola prevede, infatti, che un imputato può rimanere in stato di fermo per non più di 72 ore prima di essere interrogato da un giudice.
Le polemiche - Intanto, nel terzo giorno di lutto nazionale per le 78 vittime del deragliamento di Santiago di Compostela (TUTTE LE FOTO - I VIDEO) si fanno roventi le polemiche sulla sicurezza e sulle responsabilità. I vertici dei Renfe, la società che gestisce le ferrovie spagnole, e quelli dell'Amministrazione delle infrastrutture ferroviarie, in dichiarazioni a diversi media accusano il macchinista di non aver rispettato i protocolli previsti per quel tratto e di essere, quindi, il responsabile del disastro.
I colleghi di Garzon Amo da una parte lo criticano, riconoscendo di non essere stato diligente nell'applicazione dei protocolli, dall'altra, però, evidenziano le carenze tecniche nel tratto di Orense-Santiago che non dovrebbe essere considerato ad alta velocità.
A riferirlo è stato il ministro degli Interni spagnolo. La notizia dell'incriminazione per omicidio è stata confermata anche dal presidente della giunta della Galizia Alberto Nunez Feijoo. "Non poteva che essere così", ha detto precisando che "il tratto interessato dall'incidente "non è stato ancora adeguata all'alta velocità. L'adeguamento sarà completato entro il 2018". "Per il resto l'alta velocità spagnola è molto buona", ha aggiunto.
Interrogatorio entro domenica 28 luglio - La polizia della Galizia aveva interrogato venerdì 26 luglio il macchinista che era ai comandi del treno deragliato, Francisco Jose Garzon Amo, 52 anni, ricoverato in ospedale, il quale non ha voluto tuttavia rispondere agli inquirenti.
Il macchinista, ha detto il ministro dell'Interno, sarà interrogato da un giudice nella giornata di domenica 28 luglio.
La legge spagnola prevede, infatti, che un imputato può rimanere in stato di fermo per non più di 72 ore prima di essere interrogato da un giudice.
Le polemiche - Intanto, nel terzo giorno di lutto nazionale per le 78 vittime del deragliamento di Santiago di Compostela (TUTTE LE FOTO - I VIDEO) si fanno roventi le polemiche sulla sicurezza e sulle responsabilità. I vertici dei Renfe, la società che gestisce le ferrovie spagnole, e quelli dell'Amministrazione delle infrastrutture ferroviarie, in dichiarazioni a diversi media accusano il macchinista di non aver rispettato i protocolli previsti per quel tratto e di essere, quindi, il responsabile del disastro.
I colleghi di Garzon Amo da una parte lo criticano, riconoscendo di non essere stato diligente nell'applicazione dei protocolli, dall'altra, però, evidenziano le carenze tecniche nel tratto di Orense-Santiago che non dovrebbe essere considerato ad alta velocità.