Snowden, Putin accusa: "Gli Usa lo hanno intrappolato qui"

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La "talpa" del Datagate è ancora all'aeroporto di Mosca. Il presidente russo: "Gli americani hanno bloccato ogni suo movimento, ma appena ci sarà l'opportunità di andarsene lo farà senz'altro". Il giornalista del Guardian Greenwald: "Ha ancora segreti"

Edward Snowden è ancora fermo all'aeroporto Sheremetevo di Mosca, ormai da tre settimane. Il presidente russo Vladimir Putin ha affrontato il caso scaricando sugli Usa la responsabilità di avere intrappolato la "talpa" del Datagate allo scalo della capitale, spaventando i Paesi pronti ad accoglierlo. Ma senza irritare troppo la Casa Bianca, ha garantito che se ne andrà "appena possibile" e che vede già "i segni della cessazione della sua attivita politica contro gli Stati Uniti", ossia delle rivelazioni sul gigantesco programma di sorveglianza americano. Parole che sbattono con quanto riferito dal giornalista del Guardian Glenn Greenwald, l'autore dello scoop sul Datagate, secondo cui Snowden avrebbe in mano ancora "altri segreti" che potrebbero causare pesanti danni agli Stati Uniti.

Putin: "Arrivato senza invito" - "Snowden è arrivato nel nostro territorio senza un invito. La Russia non era la sua destinazione. Era un passeggero in transito verso altri Paesi. La notizia è arrivata quando era in volo. I nostri partner americani al momento hanno bloccato ogni suo ulteriore movimento", ha denunciato Putin. "Di fatto, gli Usa stessi hanno in qualche modo spaventato altri Paesi perché negassero l'ingresso a Snowden e attualmente lo hanno intrappolato nel nostro territorio", ha aggiunto. "Appena ci sarà l'opportunità di andarsene, lo farà senz'altro", ha detto il presidente. "Le condizioni per la concessione dell'asilo politico gli sono note", ha proseguito, evocando il suo diktat di non danneggiare più "gli interessi dei nostri partner americani". "A giudicare dalle sue ultime azioni, sta cambiando posizione. Ma la situazione non è chiara", ha ammesso lo stesso Putin.

Il giallo sull'asilo - Il servizio federale per l'immigrazione non ha ancora ricevuto la richiesta di asilo da parte di Snowden, contrariamente a quanto lui stesso aveva annunciato venerdì scorso. Un ritardo "strano" per i rappresentanti di alcune ong impegnate nella difesa dei diritti umani, da Svetlana Gannushkina a Tatiana Lokshina. Quest'ultima, dell'ong Hrw, si é interrogata oggi anche sullo scopo dell'incontro all'aeroporto: "E' poco chiaro per me. Perché ci ha convocati? E' stato lui a farlo? Ed è stato l'unico a promuoverlo?". Incomprensibile, a suo avviso, anche il fatto che l'ex agente della Nsa non abbia ancora chiesto l'asilo alla Russia. Loshkina ha precisato anche un'altra sfumatura dell'incontro, smentendo che Snowden si sia impegnato a non nuocere agli Usa: "Ha detto che non percepisce le dichiarazioni di Putin come rilevanti o problematiche perché non ha fatto nulla contro gli Usa e non ha inflitto alcun danno agli Stati Uniti, Snowden pensa che la sua attività sia a favore degli Usa, non viceversa".

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