Mandela, i medici smentiscono: non è in stato vegetativo
Mondo"Non è in coma, è in condizioni critiche ma stazionarie", dicono i medici che hanno in cura il Premio Nobel per la Pace. In precedenza, un legale della famiglia aveva affermato che i parenti di Madiba stavano pensando di "staccare la spina"
E' giallo sulle condizioni di Nelson Mandela, ricoverato dall'8 giugno: in "stato vegetativo permanente" secondo un legale della famiglia, "in condizioni gravi ma non in coma", secondo i medici che lo hanno in cura.
La notizia che il padre del Sudafrica multirazziale sarebbe in uno "stato vegetativo permanente" era stata diffusa giovedì 4 luglio dopo che era stato rivelato un documento legale, datato 26 giugno, ottenuto dall'agenzia Afp e stilato dall'avvocato David Smith. Secondo il legale, "i medici hanno consigliato alla famiglia Mandela di staccare la macchina che lo mantiene artificialmente in vita. Piuttosto che prolungare le sue sofferenze, la famiglia Mandela valuta questa opzione".
Ma nella tarda serata del 4 luglio è arrivata la smentita dei medici, attraverso una nota della presidenza sudafricana. Madiba "non è in coma", è "in condizioni critiche ma stazionarie", si legge nella nota che cita i medici che lo hanno in cura. Le parole della moglie Graca Machel, che lo veglia quasi ininterrottamente da quando è stato ricoverato in ospedale per una recidiva dell'infezione polmonare di cui soffre da tempo, sono ambigue: "Anche se Madiba non è stato sempre bene, ha sofferto poco".
Un vecchio compagno di lotta, Denis Goldberg, condannato all'ergastolo con Mandela nel 1964 e liberato nel 1985, sostiene di averlo visto cosciente - mentre tentava di aprire gli occhi - nel corso di una visita a inizio settimana.
C'è pudore, riserbo, rispetto, a dare in pasto ai media l'agonia dell'uomo che ha scelto la riconciliazione e non si è voluto vendicare dei 27 anni passati nelle galere del regime segregazionista di Pretoria. Ma nessuno riesce a tacere del tutto.
E così, sulla lotta tra la vita e la morte del vecchio leader, si rincorrono voci e smentite. Il presidente americano Barack Obama non lo ha visto durante il suo recente viaggio in Sudafrica, anche se è andato a Robben Island, la prigione al largo del Capo dove Mandela è stato rinchiuso. Il 26 giugno, lo stesso giorno in cui è stato scritto il documento che parla di "stato vegetativo", il presidente Jacob Zuma ha cancellato il suo viaggio in Mozambico. E a fine giugno l'ultimo presidente bianco del Sudafrica Frederik de Klerk, che con Mandela ha condiviso il Nobel, ha interrotto un viaggio in Europa a causa delle condizioni di salute del nemico che lui ha dovuto liberare. Decisioni che sembrano confermare uno stato non reversibile.
Intanto il Sudafrica prega, e spera che almeno Madiba possa compiere i suoi 95 anni, il 18 luglio prossimo.
La notizia che il padre del Sudafrica multirazziale sarebbe in uno "stato vegetativo permanente" era stata diffusa giovedì 4 luglio dopo che era stato rivelato un documento legale, datato 26 giugno, ottenuto dall'agenzia Afp e stilato dall'avvocato David Smith. Secondo il legale, "i medici hanno consigliato alla famiglia Mandela di staccare la macchina che lo mantiene artificialmente in vita. Piuttosto che prolungare le sue sofferenze, la famiglia Mandela valuta questa opzione".
Ma nella tarda serata del 4 luglio è arrivata la smentita dei medici, attraverso una nota della presidenza sudafricana. Madiba "non è in coma", è "in condizioni critiche ma stazionarie", si legge nella nota che cita i medici che lo hanno in cura. Le parole della moglie Graca Machel, che lo veglia quasi ininterrottamente da quando è stato ricoverato in ospedale per una recidiva dell'infezione polmonare di cui soffre da tempo, sono ambigue: "Anche se Madiba non è stato sempre bene, ha sofferto poco".
Un vecchio compagno di lotta, Denis Goldberg, condannato all'ergastolo con Mandela nel 1964 e liberato nel 1985, sostiene di averlo visto cosciente - mentre tentava di aprire gli occhi - nel corso di una visita a inizio settimana.
C'è pudore, riserbo, rispetto, a dare in pasto ai media l'agonia dell'uomo che ha scelto la riconciliazione e non si è voluto vendicare dei 27 anni passati nelle galere del regime segregazionista di Pretoria. Ma nessuno riesce a tacere del tutto.
E così, sulla lotta tra la vita e la morte del vecchio leader, si rincorrono voci e smentite. Il presidente americano Barack Obama non lo ha visto durante il suo recente viaggio in Sudafrica, anche se è andato a Robben Island, la prigione al largo del Capo dove Mandela è stato rinchiuso. Il 26 giugno, lo stesso giorno in cui è stato scritto il documento che parla di "stato vegetativo", il presidente Jacob Zuma ha cancellato il suo viaggio in Mozambico. E a fine giugno l'ultimo presidente bianco del Sudafrica Frederik de Klerk, che con Mandela ha condiviso il Nobel, ha interrotto un viaggio in Europa a causa delle condizioni di salute del nemico che lui ha dovuto liberare. Decisioni che sembrano confermare uno stato non reversibile.
Intanto il Sudafrica prega, e spera che almeno Madiba possa compiere i suoi 95 anni, il 18 luglio prossimo.