Usa, dal Senato via libera alla riforma sull'immigrazione

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Approvata, con l'appoggio di 14 repubblicani, la legge voluta da Obama che permetterà a 11 milioni di immigrati, molti dei quali irregolari, di diventare cittadini. Il testo ora dovrà ottenere l'ok dalla Camera bassa, dove i democratici sono in minoranza

Primo sì alla riforma migratoria dal Senato americano: una riforma voluta fortemente da Barack Obama e attesa da decenni da circa 11 milioni di immigrati, in larghissima parte 'latinos' che vivono negli Stati Uniti senza documenti in regola. Un voto importante, accompagnato dall'urlo 'Yes We can'. Certamente necessario ma non sufficiente, visto che ora la battaglia vera passa alla Camera. Tnto che perfino Bill Clinton lancia il nuovo hashtag 'TimeIsnow', come dire andiamo avanti con il voto.



Entro la pausa estiva il voto finale - Subito dopo la pronuncia del Senato, Barack Obama sempre su Twitter ha espresso la sua soddisfazione cinguettando "On To The House", un chiaro incitamento alla Camera a fare lo stesso. Poi in un comunicato ha aggiunto: "Il Senato ha fatto il suo compito. Ora tocca alla Camera completare il lavoro. E approvare una riforma migratoria necessaria all'America. Non sarebbe una vittoria né mia, né dei democratici, ma di tutto il Paese". E, in effetti, il testo è il frutto del lavoro di mediazione della cosiddetta 'Gang of Eight', un comitato bipartisan al lavoro da mesi. E ora, nei mesi prossimi, probabilmente entro la pausa estiva, arriverà il voto finale. Ma l'iter della riforma sarà tutto in salita, visto che in questo ramo del Congresso la destra repubblicana ha la maggioranza.

A favore anche 14 senatori repubblicani - Al Senato la riforma è passata con 68 sì e 32 no, non raggiungendo quota 70 voti, una sorta di soglia psicologica che secondo molti avrebbe spinto con maggiore forza la parte moderata del Grand Old Party alla Camera a dire sì alle nuove regole. Al Senato hanno votato a favore tutti i democratici e 14 senatori repubblicani. Ora l'amministrazione Obama spera che altrettanti deputati conservatori facciano lo stesso. Di fatto il testo, in cambio della sanatoria sul cammino verso la cittadinanza di 11 milioni di persone, garantisce investimenti record in materia di sicurezza dei confini, 46 miliardi di dollari per costruire una barriera di 3.200 km e assumere circa 20mila agenti lungo la frontiera tra Stati Uniti e Messico. Un compromesso che Obama spera possa tenere anche nelle prossime settimane.

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