Siria, gli Usa: usate armi chimiche, pronti aiuti ai ribelli

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Foto di archivio. Credit: Getty

Per la Casa Bianca la “linea rossa” è stata superata: Assad è ricorso al gas sarin, che avrebbe provocato dai 110 ai 150 morti. Azioni che “ci portano ad aumentare l’assistenza militare all’opposizione siriana”. Mosca: "Bugie, Obama come Bush"

In Siria la “linea rossa” spesso evocata dal presidente americano Barack Obama è stata superata: il regime di Assad - afferma per la prima volta la Casa Bianca - ha usato armi chimiche. E ora Washington è pronta, anche se nessuna decisione è stata presa, a dare il via libera alla fornitura di armi ai ribelli. L'annuncio è arrivato dopo una giornata convulsa, in cui le pressioni su Obama - criticato per il suo atteggiamento considerato da molti troppo morbido - si erano fatte pesanti, con attacchi anche da parte democratica. Come quello - tanto inatteso quanto duro - dell'ex presidente Bill Clinton, che aveva definito la linea di immobilismo di Obama una follia. Affermazione a cui la Casa Bianca aveva reagito seccamente.
Ma dalla Russia arriva una secca smentita dell'uso di armi chimiche da parte del regime.  "Le informazioni sull'uso di armi chimiche da parte di Assad sono state costruite" dagli Usa come "le bugie sulle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein" scrive su Twitter il presidente della Commissione Esteri della Duma vicino al Cremlino, Alexiei Pushkov. "Obama sta prendendo la stessa strada di Bush", aggiunge.

Il gas sarin avrebbe provocato fino a 150 morti - E' stato il New York Times a riportare per primo l'esistenza di un memorandum circolato all'interno del governo in cui le comunità di intelligence di Stati Uniti ed Europa per la prima volta concordavano sull'uso di agenti chimici da parte del regime di Damasco. In particolare gas sarin che, seppur usato su scala ridotta, avrebbe provocato nell'ultimo anno dai 110 ai 150 morti. Almeno sulla base delle informazioni finora in possesso dei servizi segreti dei Paesi occidentali. La conferma è arrivata infine dalla stessa Casa Bianca, che ha notificato le sue valutazioni al Congresso e ha aperto all'attesissima decisione di armare direttamente le forze dell'opposizione siriana. Forze che stanno fronteggiando una vigorosa controffensiva delle truppe di Damasco e che da tempo chiedono un sostegno più ampio da parte degli Usa e del Paesi europei.

Se ne parlerà al G8 nel Regno Unito - "Il regime di Assad - spiega Ben Rodhes, il vice consigliere di Obama per la sicurezza nazionale - deve sapere che le sue azioni ci hanno portato ad aumentare l'assistenza che offriamo all'opposizione siriana, incluso l'aiuto diretto ai ribelli. E questi sforzi aumenteranno andando avanti". Nessuna decisione, comunque, è stata ancora presa. Neanche sull’eventuale istituzione di una no-fly zone sui cieli della Siria. La Casa Bianca ha anche spiegato che non vi è alcuna prova di uso di agenti chimici da parte dell'opposizione siriana. Di tutta la questione gli Usa parleranno con gli alleati al G8 che si terrà la prossima settimana nel Regno Unito.

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