Parigi, soldato francese accoltellato in strada

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Il militare, che fa parte di un'unità antiterrorismo, ha perso molto sangue ma non è in pericolo di vita. Il ministro dell'Interno: "L'intento era quello di ucciderlo". Indagini affidate alla procura anti-terrorismo

E' di nuovo allarme terrorismo.  A pochi giorni dal massacro di un soldato britannico nelle strade di Londra da parte di due giovani di origine nigeriana convertiti all'Islam radicale, un militare è stato accoltellato alla gola sabato 25 maggio a Parigi. L'aggressore è riuscito a fuggire. "E' chiaro che stava cercando di uccidere il soldato", ha detto alla tv France 2 il ministro degli Interni francese, Manuel Valls. "E' stato attaccato in quanto in divisa", ha affermato il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian.

Militare ferito in modo serio, ma non in pericolo di vita
- Teatro del sanguinoso gesto la Defense, il quartiere degli affari della capitale francese, nel grande spiazzo davanti all'arco su cui si affacciano numerosi negozi, affollato in un sabato pomeriggio di timido sole. Erano più o meno le 18. Un militare in uniforme stava facendo la sua ronda di pattugliamento, nell'ambito del piano antiterrorismo Vigipirate, quando un uomo - apparentemente maghrebino, secondo i media, anche se la polizia non si sbilancia - gli si è avventato contro, pugnalandolo alla gola con un taglierino e dandosi poi alla fuga. Il ferito - che secondo fonti del ministero della Difesa ha 23 anni e appartiene al reggimento degli 'Chasseurs de Gap '- e' stato rapidamente soccorso e messo al riparo nei locali della vicina stazione della metropolitana. "Le sue ferite sono abbastanza serie, ma non lo mettono in pericolo di vita", ha spiegato alla stampa il prefetto locale, Pierre-Andre Peyvel, sottolineando che il militare ha perso molto sangue.

L'agressore sarebbe un nordafricano - Secondo una prima descrizione attribuita a fonti investigative anonime, l'aggressore sarebbe un uomo sui 30 anni, di aspetto nordafricano, con la barba e indosso un giubbotto scuro e una galabia, la veste tradizionale del Maghreb, di colore chiaro. La notizia, diffusa dal sito del quotidiano locale Le Parisien, è balzata in un attimo in cima a tutte le homepage e nei titoli dei notiziari radio e tv. Il pensiero è andato immediatamente a quanto accaduto a Londra, dove due uomini armati con coltelli e mannaie hanno infierito brutalmente su un fuciliere reduce dell'Afghanistan, Lee Rigby, inneggiando ad Allah e al Jihad. Ma anche a Mohamed Merah, il terrorista solitario desideroso di farsi notare da Al Qaida che nel marzo dell'anno scorso, a Tolosa e dintorni, aveva ucciso tre militari francesi, sparando loro addosso non lontano dalle caserme, oltre a tre bambini e un insegnante di una scuola ebraica.

L'impegno francese in Mali - Impossibile, inoltre, non tracciare un collegamento con il ruolo della Francia nel conflitto del Mali, il recente blitz in Niger e le numerose minacce che i leader dei gruppi terroristi islamici in Nordafrica hanno più volte proferito di recente nei confronti di Parigi, promettendo vendetta. Il loro appello alla Guerra santa, secondo quanto riportato da diversi organi di stampa negli ultimi giorni, starebbe facendo proseliti tra i giovani francesi di origine araba, magari cani sciolti, soprattutto tra quelli più isolati o in difficoltà economiche. Spingendo più d'uno a unirsi a movimenti ribelli, in Afghanistan, Pakistan e Siria, e inducendoli a mettere in atto gesti eclatanti anche in patria.

Indaga la procura antiterrorismo - Il presidente Francois Hollande non ha voluto, almeno per il momento, confermare la matrice terroristica del gesto: "Non conosciamo ancora le esatte circostanze dell'attacco, né l'identità dell'aggressore - ha dichiarato ai giornalisti ad Addis Abeba, dove si trova in visita ufficiale per il 50/mo anniversario dell'Unione Africana - ma stiamo vagliando tutte le opzioni". Ma intanto su indicazione del procuratore di Nanterre, Robert Gelli, la guida dell'inchiesta è andata alla procura anti-terrorismo di Parigi. Una fonte della polizia ha detto che se l'aggressore non sarà arrestato in breve tempo, sarà presto diffuso un suo identikit.

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