I due marò indagati dalla Procura per "violata consegna"

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La loro iscrizione nel registro risale a subito dopo la morte dei due pescatori indiani. I due fucilieri sono accusati di averli uccisi avendoli scambiato per pirati. Intanto i pm di Roma cercano di far luce sulla dinamica dell'incidente

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono indagati dalla procura militare di Roma per i reati di "violata consegna aggravata" e "dispersione di oggetti di armamento militare".
La loro iscrizione nel registro degli indagati risale a subito dopo la morte dei due pescatori indiani, che i due fucilieri sono accusati di aver ucciso avendo scambiato per pirati, ma si è appresa solo nella serata di mercoledì 20 marzo, al termine del lungo interrogatorio cui è stato sottoposto Girone dal procuratore militare Marco De Paolis.
Lo stesso De Paolis, però, sarebbe intenzionato a spogliarsi del caso, lasciando tutta l'inchiesta in mano ai magistrati di Piazzale Clodio che indagano per omicidio volontario: "Sto valutando la possibilità di trasmettere gli atti per connessione al magistrato ordinario, essendo più grave il reato comune", ha confermato De Paolis.

I reati contestati - Latorre e Girone, in uniforme, sono arrivati alle 15 di mercoledì 20 marzo alla procura militare. A piedi, attraversando il passo carraio, hanno superato senza parlare il plotone di giornalisti, fotografi e cameramen che li attendevano e lo stesso hanno fatto oltre quattro ore dopo, all'uscita.
Giovedì 21 torneranno in Puglia. Al magistrato, secondo quanto si è appreso, Girone avrebbe ribadito la correttezza del suo operato, così come una decina di giorni fa avrebbe fatto Latorre. Il procuratore militare, infatti, ipotizzando il reato di violata consegna, intende proprio accertare se siano state rispettate le regole d'ingaggio e le disposizioni che regolano il servizio di protezione a bordo dei mercantili (mentre il reato di dispersione di oggetti di armamento militare fa riferimento alla 'dispersione', appunto, dei proiettili sparati dai due fucilieri).

Conclusi gli atti istruttori - Con l'interrogatorio dei due marò De Paolis ha di fatto concluso la serie di atti istruttori avviata subito dopo i fatti, quando li aveva iscritti nel registro degli indagati, oltre che per i due reati militari, anche per quello 'comune' di omicidio colposo. Proprio con riferimento a quest'ultimo reato aveva trasmesso per competenza gli atti alla procura ordinaria, che ha poi riformulato l'accusa in omicidio volontario.
Ora, terminate le indagini e considerato che i reati su cui indagano le due procure sono connessi, il pm - come prevede la legge - potrebbe trasmettere gli atti al collega della procura ordinaria, che indaga sul reato più grave.

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