L’erede designato da Hugo Chavez si è insediato come presidente ad interim in attesa delle votazioni con cui verrà scelto il successore del “comandante” morto il 5 marzo. Giallo sulla bara vuota che sarebbe stata portata in processione
Nicolas Maduro, 'erede' designato da Hugo Chavez ormai qualche mese fa, ha giurato quale presidente ad interim del Venezuela, chiedendo "l'immediata" convocazione delle elezioni per scegliere il successore del leader 'bolivariano' morto il 5 marzo. La cerimonia d'insediamento è stata duramente contestata dall'opposizione. "Nicolas, tu non sei stato eletto", ha sottolineato in una conferenza stampa Henrique Capriles, leader dell'antichavismo, poco prima il giuramento avvenuto al Parlamento di Caracas.
Quella che si sta chiudendo è per il Venezuela una settimana drammatica. Chavez è morto martedì 5 marzo e subito dopo è scattata nel paese un'ondata di commozione: la scomparsa dell'uomo che è stato al potere del paese fin dal 1999 è stata salutata da milioni di venezuelani e proseguirà ancora per almeno altri sei-sette giorni. All'Accademia Militare di Caracas si sono svolti i funerali di Stato, alla presenza di una trentina di leader latinoamericani, oltre al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad.
"A nome della più assoluta lealtà nei confronti del comandante Chavez, giuro che rispetteremo e faremo rispettare questa Costituzione 'bolivariana', con la mano dura di un popolo deciso ad essere libero", ha sottolineato nel giuramento Maduro, vestito di nero e con la fascia presidenziale con i colori del Venezuela. "Scusate il dolore e le nostre lacrime, ma questa presidenza appartiene al comandante Chavez", ha tra l'altro detto Maduro, assicurando che intende portare avanti "il socialismo bolivariano" e che le forze armate di Caracas "non alzeranno mai i propri fucili contro il popolo di Bolivar e Chavez". Maduro ha inoltre annunciato il nome del nuovo vicepresidente, e cioè Jorge Arreaza, il ministro per la Scienza e la tecnologia, sposato con una delle figlie di Chavez.
Poco prima della cerimonia, il leader dell'opposizione Capriles aveva pesantemente criticato il giuramento, accusando la Corte suprema di giustizia di "frode costituzionale", in quanto lo stesso Tribunale aveva ore prima deciso che Maduro non doveva rinunciare al suo incarico per candidarsi alle elezioni anticipate, da convocare entro 30 giorni.
Quella che si sta chiudendo è per il Venezuela una settimana drammatica. Chavez è morto martedì 5 marzo e subito dopo è scattata nel paese un'ondata di commozione: la scomparsa dell'uomo che è stato al potere del paese fin dal 1999 è stata salutata da milioni di venezuelani e proseguirà ancora per almeno altri sei-sette giorni. All'Accademia Militare di Caracas si sono svolti i funerali di Stato, alla presenza di una trentina di leader latinoamericani, oltre al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad.
"A nome della più assoluta lealtà nei confronti del comandante Chavez, giuro che rispetteremo e faremo rispettare questa Costituzione 'bolivariana', con la mano dura di un popolo deciso ad essere libero", ha sottolineato nel giuramento Maduro, vestito di nero e con la fascia presidenziale con i colori del Venezuela. "Scusate il dolore e le nostre lacrime, ma questa presidenza appartiene al comandante Chavez", ha tra l'altro detto Maduro, assicurando che intende portare avanti "il socialismo bolivariano" e che le forze armate di Caracas "non alzeranno mai i propri fucili contro il popolo di Bolivar e Chavez". Maduro ha inoltre annunciato il nome del nuovo vicepresidente, e cioè Jorge Arreaza, il ministro per la Scienza e la tecnologia, sposato con una delle figlie di Chavez.
Poco prima della cerimonia, il leader dell'opposizione Capriles aveva pesantemente criticato il giuramento, accusando la Corte suprema di giustizia di "frode costituzionale", in quanto lo stesso Tribunale aveva ore prima deciso che Maduro non doveva rinunciare al suo incarico per candidarsi alle elezioni anticipate, da convocare entro 30 giorni.