Secondo il tabloid, la polizia sudafricana avrebbe trovato anche prove di un pesante consumo di alcol prima della sparatoria. Intanto un team di avvocati di primissimo livello assoldati dal velocista prepara la controffensiva
La polizia avrebbe trovato degli steroidi a casa di Oscar Pistorius dopo l'omicidio della sua ragazza, la modella non ancora 30enne Reeva Steenkamp. Lo riferisce The Sun, secondo cui, poi, oltre alla mazza da cricket insanguinata, a casa dell'atleta la polizia sudafricana ha trovato anche prove di un pesante consumo di alcol prima della sparatoria.
Come riferisce il tabloid, la polizia ora sta valutando l'ipotesi che Pistorius abbia aggredito la ragazza perché in preda a un eccesso di rabbia provocato dal sovradosaggio di sostanze dopanti illegali. Al momento si stanno esaminando dei campioni di sangue dell'atleta per verificare l'eventuale presenza di droghe.
"A casa di Pistorius - ha riferito una fonte vicina alle indagini - sono state ritrovate delle droghe steroidee oltre all'evidente pesante consumo di alcol. Per questo la polizia ha ordinato che venissero fatti dei test specifici per verificare la presenza di droghe".
Intanto, la difesa prepara la controffensiva: Pistorius avrebbe assoldato un team di avvocati di primissimo livello, tra cui anche detective privati e un anatomopatologo. Il padre del 26enne atleta paralimpico, Henke, insieme a tutta la famiglia, continua a sostenere la tesi dell'incidente. "C'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nella nostra società': costruiamo eroi, che superano immense sfide, solo per poi prenderci la gioia di abbatterli", ha detto al Times sudafricano. "Voglio dire solo questo. Siamo realistici, non pazzi. Non sarà facile, ma Oscar è più forte della sua giovane età".
La difesa potrebbe sostenere che l'atleta, scambiata Reeva per un ladro, le abbia prima sparato per errore, per cui lei sarebbe fuggita nel bagno; poi lui avrebbe sparato alla porta chiusa a chiave per entrare e l'avrebbe uccisa accidentalmente; oppure - secondo una versione più probabile - la difesa ammetterà la lite, ma sosterrà che Pistorius non voleva ucciderla.
L'atleta, che venerdì è già stato incriminato per omicidio premeditato, ha trascorso il weekend in una cella di un commissariato in attesa dell'udienza di domani in cui i suoi avvocati presumibilmente chiederanno il rilascio su cauzione; un rilascio a cui la polizia ha già detto che si opporrà.
Come riferisce il tabloid, la polizia ora sta valutando l'ipotesi che Pistorius abbia aggredito la ragazza perché in preda a un eccesso di rabbia provocato dal sovradosaggio di sostanze dopanti illegali. Al momento si stanno esaminando dei campioni di sangue dell'atleta per verificare l'eventuale presenza di droghe.
"A casa di Pistorius - ha riferito una fonte vicina alle indagini - sono state ritrovate delle droghe steroidee oltre all'evidente pesante consumo di alcol. Per questo la polizia ha ordinato che venissero fatti dei test specifici per verificare la presenza di droghe".
Intanto, la difesa prepara la controffensiva: Pistorius avrebbe assoldato un team di avvocati di primissimo livello, tra cui anche detective privati e un anatomopatologo. Il padre del 26enne atleta paralimpico, Henke, insieme a tutta la famiglia, continua a sostenere la tesi dell'incidente. "C'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nella nostra società': costruiamo eroi, che superano immense sfide, solo per poi prenderci la gioia di abbatterli", ha detto al Times sudafricano. "Voglio dire solo questo. Siamo realistici, non pazzi. Non sarà facile, ma Oscar è più forte della sua giovane età".
La difesa potrebbe sostenere che l'atleta, scambiata Reeva per un ladro, le abbia prima sparato per errore, per cui lei sarebbe fuggita nel bagno; poi lui avrebbe sparato alla porta chiusa a chiave per entrare e l'avrebbe uccisa accidentalmente; oppure - secondo una versione più probabile - la difesa ammetterà la lite, ma sosterrà che Pistorius non voleva ucciderla.
L'atleta, che venerdì è già stato incriminato per omicidio premeditato, ha trascorso il weekend in una cella di un commissariato in attesa dell'udienza di domani in cui i suoi avvocati presumibilmente chiederanno il rilascio su cauzione; un rilascio a cui la polizia ha già detto che si opporrà.