L'impianto, incagliatosi sulle coste di un'isola disabitata, ha nei suoi serbatoi 540mila litri di carburante. "Al momento non ci sono perdite" fa sapere la Guardia costiera americana, ma il mare mosso ostacola le operazioni. VIDEO
E' tenuta sotto stretta sorveglianza la piattaforma per trivellazioni petrolifere Kulluk della Shell incagliatasi il primo dell'anno sulle coste di un'isola disabitata nel golfo dell'Alaska, davanti al Parco Nazionale Kodiak. La Kulluk, 81 metri di diametro, ha nei suoi serbatoi 540mila litri di carburante e 45mila litri di olio lubrificante.
Sul posto ci sono le squadre di emergenza della Guardia Costiera americana che hanno riferito che "al momento ci sono perdite" ma "verifiche sono tutt'ora in corso". Purtroppo "le condizioni meteo estremo e i mari agitati rappresentano ancora un ostacolo", ha detto Susan Childs, responsabile Shell per questa emergenza. "Tutti coloro che sono coinvolti nelle operazioni di salvataggio hanno un obiettivo: recuperare la piattaforma Kulluk senza causare danni all'ambiente", ha detto l'ammiraglio Thomas Stebo, portavoce della Guardia Costiera dell'Alaska.
Diciotto dipendenti sono stati evacuati dalla piattaforma prima che si arenasse e tre persone, ha riferito la Shell, sono rimaste leggermente ferite.
Sul posto ci sono le squadre di emergenza della Guardia Costiera americana che hanno riferito che "al momento ci sono perdite" ma "verifiche sono tutt'ora in corso". Purtroppo "le condizioni meteo estremo e i mari agitati rappresentano ancora un ostacolo", ha detto Susan Childs, responsabile Shell per questa emergenza. "Tutti coloro che sono coinvolti nelle operazioni di salvataggio hanno un obiettivo: recuperare la piattaforma Kulluk senza causare danni all'ambiente", ha detto l'ammiraglio Thomas Stebo, portavoce della Guardia Costiera dell'Alaska.
Diciotto dipendenti sono stati evacuati dalla piattaforma prima che si arenasse e tre persone, ha riferito la Shell, sono rimaste leggermente ferite.