Un nuovo colpo di mortaio ha colpito il territorio turco e Ankara ha risposto al fuoco. Il segretario dell'Onu: "Escalation estremamente pericolosa, rischi anche per la stabilità dei Paesi vicini e per l'intera regione"
Cresce l'allarme nella comunità internazionale per i combattimenti al confine tra Siria e
Turchia che rischiano di degenerare in un conflitto. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, ha avvertito ancora una volta che l'escalation è "estremamente pericolosa". "La situazione in Siria è drammaticamente peggiorata", ha denunciato dal Forum mondiale per la democrazia di Strasburgo, "e pone seri rischi per la stabilità dei Paesi vicini e per l'intera regione". Il riferimento è al pericolo di un'estensione del conflitto alla Turchia ma anche al Libano che fanno della guerra in Siria "una calamità regionale con ramificazioni globali".
Un episodio di tensione tra i due paesi si è registrato anche oggi 8 ottobe: le forze armate turche hanno lanciato un attacco di rappresaglia contro la Siria dopo che un colpo di mortaio sparato dal territorio siriano è caduto nei campi di Hatay, provincia della Turchia meridionale. E' il sesto giorno consecutivo che Ankara risponde con il fuoco ai bombardamenti che giungono dalla Siria dove il presidente Bashar al-Assad combatte contro forze ribelli. Il proiettile lanciato dal territorio siriano è caduto a 150-200 metri all'interno del confine turco, nel distretto di Hacipasa, intorno alle 15 ora locale (le 14 in Italia).
E in giornata si riunisce il Consiglio dei ministri turco per valutare ulteriori misure, tra cui la possibilità che gli F-16 bombardino le posizioni militari siriane. La Russia ha auspicato che Ankara "mantenga la calma ed eviti di compiere passi che portino a un'ulteriore escalation delle tensioni nella regione". Giovedì scorso il Parlamento turco ha approvato la richiesta del governo di poter condurre, se necessario, operazioni militari fuori dalle frontiere nazionali, dopo che colpi di mortaio provenienti dalla Siria, il giorno prima, avevano ucciso cinque persone ad Akcakale.
Intanto il regime siriano ha annunciato la riconquista di due strategiche località della provincia di Rif Dimashq, che circonda Damasco, controllate finora dai disertori. L'agenzia di stampa ufficiale Sana ha dato notizia della conquista di Qudsaya, cittadina 4 chilometri a Nord-Ovest della capitale, e dell'adiacente villaggio di al-Hameh, teatro da quasi una settimana di una vasta controffensiva lealista. L'offensiva dei lealisti prosegue a tutto campo e si focalizza sulle province di Homs, Deraa e sulla città di Aleppo.
Turchia che rischiano di degenerare in un conflitto. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, ha avvertito ancora una volta che l'escalation è "estremamente pericolosa". "La situazione in Siria è drammaticamente peggiorata", ha denunciato dal Forum mondiale per la democrazia di Strasburgo, "e pone seri rischi per la stabilità dei Paesi vicini e per l'intera regione". Il riferimento è al pericolo di un'estensione del conflitto alla Turchia ma anche al Libano che fanno della guerra in Siria "una calamità regionale con ramificazioni globali".
Un episodio di tensione tra i due paesi si è registrato anche oggi 8 ottobe: le forze armate turche hanno lanciato un attacco di rappresaglia contro la Siria dopo che un colpo di mortaio sparato dal territorio siriano è caduto nei campi di Hatay, provincia della Turchia meridionale. E' il sesto giorno consecutivo che Ankara risponde con il fuoco ai bombardamenti che giungono dalla Siria dove il presidente Bashar al-Assad combatte contro forze ribelli. Il proiettile lanciato dal territorio siriano è caduto a 150-200 metri all'interno del confine turco, nel distretto di Hacipasa, intorno alle 15 ora locale (le 14 in Italia).
E in giornata si riunisce il Consiglio dei ministri turco per valutare ulteriori misure, tra cui la possibilità che gli F-16 bombardino le posizioni militari siriane. La Russia ha auspicato che Ankara "mantenga la calma ed eviti di compiere passi che portino a un'ulteriore escalation delle tensioni nella regione". Giovedì scorso il Parlamento turco ha approvato la richiesta del governo di poter condurre, se necessario, operazioni militari fuori dalle frontiere nazionali, dopo che colpi di mortaio provenienti dalla Siria, il giorno prima, avevano ucciso cinque persone ad Akcakale.
Intanto il regime siriano ha annunciato la riconquista di due strategiche località della provincia di Rif Dimashq, che circonda Damasco, controllate finora dai disertori. L'agenzia di stampa ufficiale Sana ha dato notizia della conquista di Qudsaya, cittadina 4 chilometri a Nord-Ovest della capitale, e dell'adiacente villaggio di al-Hameh, teatro da quasi una settimana di una vasta controffensiva lealista. L'offensiva dei lealisti prosegue a tutto campo e si focalizza sulle province di Homs, Deraa e sulla città di Aleppo.