Dopo lo scandalo del gruppo di estrema destra che avrebbe ucciso 10 persone, lascia il presidente dei servizi segreti interni tedeschi Heinz Fromm. Secondo l’accusa gli 007 avrebbero coperto i fatti e fatto sparire una serie di documenti
Il presidente dei servizi segreti interni tedeschi, Heinz Fromm, ha annunciato le sue dimissioni, a pochi giorni dalla pensione. Il passo indietro arriva in seguito allo scandalo della cellula neonazista Nsu in Germania, accusata dell'uccisione di 10 persone, tra cui diversi turchi. Le accuse per Fromm sono legate al fatto che l'intelligence avrebbe coperto per anni gli eventi relativi alla Nsu. Non solo, avrebbe anche fatto sparire una serie di documenti che avrebbero dimostrato che i membri della cellula erano informatori dei servizio segreti. Le dimissioni sono state confermate a Berlino da un portavoce del ministro dell'Interno Hans-Peter Friedrich, secondo il quale il ministro ha accolto la decisione "con rispetto". Un successore per l'incarico non è ancora stato individuato.
Fromm, ha spiegato il ministro Friedrich, sarebbe scosso per il comportamento dei dipendenti del Verfassungsschutz (i servizi segreti). L'ormai ex capo dei servizi segreti interni avrebbe inoltre espresso profonda preoccupazione per il danno d'immagine subito in seguito alla notizia sulla distruzione dei documenti e la conseguente perdita di fiducia, da parte della popolazione, nell'operato degli 007 tedeschi. La scorsa settimana era emerso che il Verfassungsschutz aveva distrutto, a novembre, sette faldoni contenenti documenti relativi a indagini svolte attraverso informatori nei gruppi neonazisti della Turingia. Gli stessi nei quali avevano militato i tre principali imputati per i dieci omicidi della cellula Clandestinità nazionalsocialista (Nsu), la cui responsabilità era emersa per un caso nello stesso novembre del 2011.
Il Berliner Zeitung ha inoltre rivelato che già nel 2003 le autorità tedesche sarebbero state avvisate dai servizi segreti italiani della possibile presenza di cellule terroristiche di estrema destra in Germania. Ma l'allarme sarebbe stato quantomeno sottovalutato. Secondo il ministro Friedrich, l'integrità dell'ex capo dei servizi è "fuori discussione". Politici di maggioranza e opposizione, in Germania, hanno tributato il loro riconoscimento al lavoro di Fromm. Ma la sinistra all'opposizione intende ora chiedere una verifica profonda del lavoro dei servizi.
Fromm, ha spiegato il ministro Friedrich, sarebbe scosso per il comportamento dei dipendenti del Verfassungsschutz (i servizi segreti). L'ormai ex capo dei servizi segreti interni avrebbe inoltre espresso profonda preoccupazione per il danno d'immagine subito in seguito alla notizia sulla distruzione dei documenti e la conseguente perdita di fiducia, da parte della popolazione, nell'operato degli 007 tedeschi. La scorsa settimana era emerso che il Verfassungsschutz aveva distrutto, a novembre, sette faldoni contenenti documenti relativi a indagini svolte attraverso informatori nei gruppi neonazisti della Turingia. Gli stessi nei quali avevano militato i tre principali imputati per i dieci omicidi della cellula Clandestinità nazionalsocialista (Nsu), la cui responsabilità era emersa per un caso nello stesso novembre del 2011.
Il Berliner Zeitung ha inoltre rivelato che già nel 2003 le autorità tedesche sarebbero state avvisate dai servizi segreti italiani della possibile presenza di cellule terroristiche di estrema destra in Germania. Ma l'allarme sarebbe stato quantomeno sottovalutato. Secondo il ministro Friedrich, l'integrità dell'ex capo dei servizi è "fuori discussione". Politici di maggioranza e opposizione, in Germania, hanno tributato il loro riconoscimento al lavoro di Fromm. Ma la sinistra all'opposizione intende ora chiedere una verifica profonda del lavoro dei servizi.