Tripoli, scontri all’aeroporto tra gruppi di miliziani
MondoLa brigata al-Awfea ha circondato lo scalo libico provocando la cancellazione dei voli in partenza e il dirottamento di quelli in arrivo. Richiesta la liberazione del leader Al Habashi, scomparso la notte del 3 giugno
Lunedì di panico all'aeroporto di Tripoli: una milizia armata ha preso d'assalto lo scalo con tanto di carri armati, costringendo le autorità a bloccare il traffico aereo e a dirottare gli aerei in arrivo sul vicino aeroporto militare, mentre i voli sulle piste venivano circondati e i passeggeri costretti a scendere o a lasciare la sala d'aspetto.
Ed è caos sulla data delle elezioni, previste il 19 giugno, che secondo al Jazira sarebbero slittate alla prima settimana di luglio.
I miliziani, a bordo di pick-up corazzati, hanno assaltato l'aeroporto, esplodendo diversi colpi e ferendo lievemente un impiegato. Nello scalo era in partenza anche un volo Alitalia: la compagnia precisa che nessun passeggero era stato imbarcato. Dopo aver ricevuto l'ordine di scendere, il comandate ha messo in sicurezza il velivolo. Poi i carabinieri del battaglione Tuscania hanno evacuato lui e quattro assistenti di volo in un albergo.
Il gruppo armato che ha preso d'assalto l'aeroporto, la brigata al-Awfea, originaria di Tarhuna, città a 80 km a sudest di Tripoli, ha chiesto il rilascio di uno dei suoi leader "scomparso" la scorsa notte.
I ribelli di Tarhuna sono guardati con sospetto dalle altre brigate armate: la tribù ha avuto un ruolo di rilievo nell'era Gheddafi, e molti suoi esponenti hanno avuto ruoli di primo piano nei posti chiave del regime dell'ex rais.
Una parziale calma è tornata solo dopo qualche ora, anche se nella serata del 4 giugno si è avuto notizia di nuove sparatorie all'interno dello scalo: il portavoce del Consiglio nazionale di transizione libico (Cnt), Mohamed al-Harizi, si è affrettato ad annunciare l'apertura di una inchiesta sul "rapimento" - così lo ha definito - del colonnello Abouajila Al-Habchi, leader della milizia di Tarhuna.
L'uomo è stato sequestrato la notte scorsa da sconosciuti. Il Consiglio militare della capitale ha intanto fatto sapere di non avere nulla a che fare con la sparizione del militare.
Ed è caos sulla data delle elezioni, previste il 19 giugno, che secondo al Jazira sarebbero slittate alla prima settimana di luglio.
I miliziani, a bordo di pick-up corazzati, hanno assaltato l'aeroporto, esplodendo diversi colpi e ferendo lievemente un impiegato. Nello scalo era in partenza anche un volo Alitalia: la compagnia precisa che nessun passeggero era stato imbarcato. Dopo aver ricevuto l'ordine di scendere, il comandate ha messo in sicurezza il velivolo. Poi i carabinieri del battaglione Tuscania hanno evacuato lui e quattro assistenti di volo in un albergo.
Il gruppo armato che ha preso d'assalto l'aeroporto, la brigata al-Awfea, originaria di Tarhuna, città a 80 km a sudest di Tripoli, ha chiesto il rilascio di uno dei suoi leader "scomparso" la scorsa notte.
I ribelli di Tarhuna sono guardati con sospetto dalle altre brigate armate: la tribù ha avuto un ruolo di rilievo nell'era Gheddafi, e molti suoi esponenti hanno avuto ruoli di primo piano nei posti chiave del regime dell'ex rais.
Una parziale calma è tornata solo dopo qualche ora, anche se nella serata del 4 giugno si è avuto notizia di nuove sparatorie all'interno dello scalo: il portavoce del Consiglio nazionale di transizione libico (Cnt), Mohamed al-Harizi, si è affrettato ad annunciare l'apertura di una inchiesta sul "rapimento" - così lo ha definito - del colonnello Abouajila Al-Habchi, leader della milizia di Tarhuna.
L'uomo è stato sequestrato la notte scorsa da sconosciuti. Il Consiglio militare della capitale ha intanto fatto sapere di non avere nulla a che fare con la sparizione del militare.