Francia, Hollande presidente: "Lavorerò per la crescita"

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Con il 51,6% i socialisti tornano all'Eliseo dopo 17 anni. Finisce l'era Sarkozy: "Tutta colpa mia, restate uniti" dice il premier uscente. E ai suoi collaboratori annuncia: "Lascio la politica"

Francois Hollande 17 anni dopo Francois Mitterrand. In mezzo, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e tante sconfitte e umiliazioni per la gauche francese, che domenica 6 maggio si è ripresa la Bastiglia come non succedeva da tanto tempo. ( LE FOTO )
Il socialista moderato ha battuto il conservatore Nicolas Sarkozy col 51,62% dei voti nel secondo turno delle elezioni presidenziali dopo una tesa campagna elettorale dominata dalla stessa rabbia per la crisi economica che ha provocato la caduta di 10 altri leader europei dalla fine del 2009. Mentre i sostenitori di sinistra hanno festeggiato fino all'alba nel centro di Parigi, Hollande ha ammesso che per lui i festeggiamenti dovranno essere di breve durata. "C'è molta gioia e orgoglio ma anche apprensione nell'assumere questa responsabilità in un momento difficile per il paese e per l'Europa", ha detto.

Hollande: "Lavorerò per la crescita " - 31 anni dopo lo storico 10 maggio 1981 che ha sancito la vittoria di Francois Mitterrand , place de la Bastille, la piazza-simbolo della Rivoluzione è esplosa di gioia per il secondo presidente socialista della Quinta Repubblica. "Grazie popolo di Francia, grazie!" sono state le prime parole di Hollande, arrivato a Parigi dopo mezzanotte, davanti alla folla in delirio. La voce è rotta. "Questo è  l'inizio di un movimento in tutta Europa - ha aggiunto - è ora di finirla con l'austerità".

Sarkozy, l'amaro sapore della sconfitta  -
Nicolas Sarkozy intanto esce di scena a testa alta . Ha fatto del suo "meglio", ha consacrato alla Francia tutte le sue "energie" ma non è riuscito "a convincere la maggioranza dei francesi": Nicolas Sarkozy, commosso e emozionato, incassa con dignità la sconfitta al secondo turno contro Francois Hollande. Fino all'ultimo il presidente uscente si è battuto con energia e carisma. La sconfitta per lui ha un sapore amaro: è il secondo presidente francese a non ottenere un secondo mandato all'Eliseo dopo Giscard d'Estaing. Ha subito annunciato che non si candiderà più alla presidenza né alla guida dell'Ump. Poi, ai suoi collaboratori riuniti all'Eliseo avrebbe detto in via ufficiale. "Lascio la politica. Per me si chiude un capitolo - ha affermato Sarkozy citato da uno dei presenti secondo Le Figar o - non sarò candiato alle legislative ne' in future elezioni. State tranquilli, rinnoverò la tessera dell'Ump e pagherò la quota. Ma non sarò più operativo".

Il giuramento il 15 maggio - Il passaggio dei poteri fra Nicolas Sarkozy e Francois Hollande avverrà il 15 maggio. Con i timori per la crisi del debito della zona euro che tornano ad emergere dopo le inconcludenti elezioni in Grecia, Hollande andrà a Berlino subito dopo il suo giuramento per contrastare la fermezza della Germania sulle politiche di austerità e per sostenere nuove idee per stimolare la crescita.

Occhi sull'asse franco-tedesco - Secondo i quotidiani tedeschi, intanto, la vittoria del socialista Francois Hollande alle presidenziali francesi è una sconfitta per la cancelliera tedesca Angela Merkel che aveva sostenuto dal principio Nicolas Sarkozy.
Dal canto suo, però, la cancelliera tedesca assicura che "accoglierà a braccia aperte" Francois Hollande, ma lo ammonisce che non c'è possibilità di rinegoziare il fiscal compat. "Semplicemente, ciò non avverrà" ha avvertito in conferenza stampa a Berlino. "Il patto fiscale è stato definito e deve essere portato avanti" ha aggiunto la Merkel che ha espresso la sua opposizione a programmi di crescita finanziati attraverso una crescita del debito. Ma l'Ue, ha ricordato, ha avviato un dibattito su come sostenere la crescita: "Siamo nel mezzo di una discussione" sulla crescita "e la Francia, con il suo nuovo presidente, può dare un suo contributo".
Diverso il tono del leader della Spd Sigmar Gabriel, secondo cui, l'elezioni di Hollande rappresenta la possibilita' di una svolta per tutta l'Europa. secondo il quale il voto di ieri "non cambiera' solo la Francia, ma piuttosto finalmente contribuira' a dare una nuova direzione all'Europa". Adesso "oltre al patto di bilancio bisognera' fare un patto per la crescita e l'occupazione".


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