Il premier in Medio Oriente auspica la soluzione di 2 paesi in cui "israeliani e palestinesi possano vivere in pace". E aggiunge: "I confini sono quelli del '67". Poi incontra Netanyahu, annuncia altri accordi e torna a lodare la riforma del lavoro. VIDEO
Continua la visita in Medio Oriente del premier Mario Monti che, nella mattina di Pasqua, ha incontrato il leader dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. In una conferenza stampa congiunta a Ramallah ( guarda il video ), Monti ha affermato come, per il processo di pace nell’area, l’Italia sostiene con forza "la soluzione di due Stati per Israele e palestinesi", che possano vivere "in pace l'uno accanto all'altro", da raggiungersi attraverso "il negoziato".
L'Italia, ha aggiunto il premier, "non riconosce nessuna modifica dei confini rispetto agli accordi del 1967", "salvo eventuali intese tra le parti". "La posizione italiana – ha aggiunto - è inequivocabile e ancorata all'Ue".
Monti ha inoltre annunciato come l'Italia e l'Autorità nazionale palestinese abbiano concordato la creazione di uno "steering committee", una commissione congiunta "a livello ministeriale, che funga da motore della nostra collaborazione". L'obiettivo è quello di una "riflessione comune" in vista della creazione di "uno Stato palestinese democratico, contiguo, vitale e indipendente".
L'incontro con Netanyahu - Poche ore dopo, il presidente del Consiglio ha incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Ribadendo l'eccellente amicizia tra i due Paesi, Monti ha sottolineato che "un salto di qualità" verrà "impresso sul fronte della cooperazione industriale anche in settori sensibili grazie alle prospettive dischiuse dall'attribuzione della commessa israeliana per la fornitura di velivoli da addestramento". Una commessa, quella con Alenia-Aermacchi, per la quale, ha ribadito il presidente del Consiglio, "confermo l'intenzione del governo di finalizzare i dettagli al più presto".
Dal canto suo, Netanyahu ha ribadito il suo "stop a qualsiasi tipo di arricchimento dell'uranio" nei confronti di Teheran. "Tutto l'uranio già arricchito deve lasciare l'Iran. Tutte le installazioni sotterranee devono essere smantellate".
Precisando che "la nostra posizione sull'Iran non è cambiata", il premier israeliano ha aggiunto che "continuiamo a seguire i colloqui del 5+1, per assicurarci che l'Iran non sfrutterà questi negoziati per guadagnare tempo o per abbindolare la comunit… internazionale". Un incontro tra i 5+1 (Usa, Gb, Francia, Russia e Cina pi- la Germania) e l'Iran è in calendario nei prossimi giorni ad Istanbul.
Guarda un estratto dell'incontro col premier israeliano:
"Il lavoro ora è più flessibile" - Monti nella serata di domenica 8 aprile è poi tornato sulla riforma del lavoro: un testo "bilanciato" che "rende il mercato italiano più efficiente".
Rende, ha aggiunto, "il mercato del lavoro molto più flessibile a beneficio delle imprese e meno dualistico”. Ma il premier ha poi parlato anche del gradimento del suo governo: "L'opinione pubblica italiana deve essere più matura di quanto si pensi – ha detto - perché stranamente il consenso è sceso gradualmente e molto lentamente, e in misura modesta. Più lentamente rispetto ad altre entità”.
L'intervento di Monti: