Il razzismo online e un atlante per combatterlo

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RED, il servizio di monitoraggio anti-razzismo.
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Nel Regno Unito aumentano i messaggi razzisti diffusi su Twitter, tanto da costringere alcuni giocatori di Premier League ad abbondare il social network. Intanto in rete si inaugura Red, un servizio di monitoraggio sulla discriminazione etnica

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di Gabriele De Palma

Cinquantasei giorni di carcere. Tempo in cui Liam Stacey avrà tempo per pensare a quegli insulti razzisti (“vili e ripugnanti” li ha definiti il giudice John Charles) pubblicati su Twitter in occasione del malore che ha colpito il giocatore del Bolton Fabrice Muamba, di origine congolese. È andata un po' meglio a Joshua Cryer che ha insultato, sempre in 140 battute, il giocatore del Liverpool Stan Collymore: 240 ore di lavori socialmente utili e le spese processuali (150 sterline). Il fenomeno di messaggi razzisti sul sito di microblogging soprattutto oltremanica è crescente: l'ultimo caso riguarda il calciatore del Newcastle James Perch e ha costretto alcuni atleti della Premier League a cancellare il proprio account. Così i tribunali britannici si trovano di fronte anuovi interrogativi su quali leggi applicare in giudizi che riguardano la diffamazione via Twitter.
Ma anche la rete non resta a guardare e, a fronte di usi impropri della piattaforma di comunicazione online, risponde con la creazione di un sito dedicato alla denuncia e al monitoraggio degli episodi di razzismo in giro per l'Europa: RED (Rights Equality and Diversity, diritti di uguaglianza e diversità).

Due universitari gli autori di messaggi xenofobi - Gli ultimi due casi di xenofobia via Twitter hanno come protagonisti in negativo due studenti universitari, a dimostrazione del fatto che il razzismo e la stupidità non sono estranei nemmeno a chi ha un'educazione che si presume 'superiore'. Joshua Cryer era mosso, per sua stessa ammissione, dal desiderio di celebrità, quella che può offrire un social network. I suoi cinguettii molesti e xenofobi indirizzati al giocatore del Liverpool Stan Collymore – che come tutti i personaggi pubblici vanta un buon numero di follower - sarebbero stati motivati dalla speranza di ottenere una risposta che innalzasse la popolarità del proprio account. I sistemi di misurazione dell'influenza in rete prevedono infatti che se un profilo molto seguito retwitta o risponde a un tweet, il mittente del messaggio originario guadagni punti. Sistema meccanico che in casi come questo rivela la propria limitatezza.
Il comportamento di Liam Stacey invece non ha spiegazioni comprensibili, nonostante lui stesso ne abbia dato diverse versioni: prima ha sostenuto di non avere scritto lui gli insulti e che il suo account era stato rubato da altri; poi ha cercato di cancellare il proprio profilo su Twitter e infine ha dichiarato di essere stato ubriaco, pensando così di riuscire a evitare la responsabilità e le conseguenze dei suoi messaggi. Il pubblico ministero che ha portato avanti l'accusa in tribunale, alla lettura della sentenza si è augurato che “questo serva da esempio a chi pensa che i commenti espressi online siano in qualche modo al di là della legge”.

Red: il sistema di monitoraggio online - Informazione, presa di coscienza e monitoraggio sono gli obiettivi che si prefigge il nuovo servizio online RED, recentemente presentato a Bruxelles dall'istituzione per la tutela dei diritti di tutte le etnie, iRed, a cui aderiscono diciassette organizzazioni comunitarie tra cui la Fondazione italiana Ismu. Il servizio ha l'obiettivo di combattere il razzismo in Europa e conta di farlo non solo segnalando le notizie di cronaca relative all'intolleranza verso le specifiche etnie – dai cori allo stadio alle intimidazioni, dalle violenze fisiche ai delitti veri e propri – ma anche dando aggiornamenti sulle legislazioni nazionali, sui disegni di legge inerenti l'argomento e sul loro iter parlamentare.

La scheda sull'Italia riporta tra gli ultimi sciagurati fenomeni di razzismo la distruzione del campo Rom a Torino (per accuse di violenza carnale poi smentite dalla presunta vittima) e l'omicidio di due venditori ambulanti originari del Senegal (e del ferimento di altri tre) da parte di Gianluca Casseri a Firenze nel dicembre scorso. Tra le buone notizie invece viene annoverata la campagna nazionale 'L'Italia sono anch'io' per riconoscere lo jus soli (a chi nasce in Italia è riconosciuta la cittadinanza italiana) nel diritto italiano.

Il sito è facilmente consultabile grazie a una mappa del continente in cui vengono pubblicati gli ultimi aggiornamenti, divisi per Stato e da un atlante del razzismo e della discriminazione. Mancano dalla scheda del Regno Unito i due casi di discriminazione perpetrati via Twitter, ma la piattaforma è appena stata inaugurata e come tutte le iniziative neonate e basate sul volontariato necessita della partecipazione di tutti e di un po' di pazienza.

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