Barbie diventa calva per le bimbe che combattono il cancro
MondoLa Mattel ha realizzato una bambola senza capelli per sostenere la campagna Facebook “Bald and Beautiful”. L’iniziativa è stata creata da due mamme per aiutare le piccole sottoposte a trattamenti di chemioterapia o afflitte da alopecia o tricotillomania
“Bald is beautiful”, pelato è bello. Parola dell’icona di bellezza per eccellenza per il mondo delle bambine: la Barbie. La splendida bambola dalla folta chioma, che le piccole di decine di generazioni hanno spazzolato per ore e ore, adesso è completamente calva. La Mattel ha infatti deciso di realizzare un esemplare di Barbie senza capelli.
L’iniziativa è nata a supporto della omonima campagna creata a gennaio su Facebook da due mamme per aiutare le piccole che stanno combattendo contro il cancro o che sono colpite da alopecia (perdita di ciuffi di capelli) o tricotillomania (l’abitudine ossessiva di strapparsi i capelli). Una pagina, quella sul social network, che vanta già oltre 150mila "mi piace".
La bambola, accompagnata da una serie di accessori come cappelli o parrucche, non sarà però messa in commercio: "Dopo una serie di riflessioni, abbiamo deciso di non vendere queste bambole nei negozi. Ci è sembrato più opportuno affidarle direttamente nelle mani dei bambini che più di tutti possono beneficiare di questa esperienza di gioco”.
L’iniziativa è nata a supporto della omonima campagna creata a gennaio su Facebook da due mamme per aiutare le piccole che stanno combattendo contro il cancro o che sono colpite da alopecia (perdita di ciuffi di capelli) o tricotillomania (l’abitudine ossessiva di strapparsi i capelli). Una pagina, quella sul social network, che vanta già oltre 150mila "mi piace".
La bambola, accompagnata da una serie di accessori come cappelli o parrucche, non sarà però messa in commercio: "Dopo una serie di riflessioni, abbiamo deciso di non vendere queste bambole nei negozi. Ci è sembrato più opportuno affidarle direttamente nelle mani dei bambini che più di tutti possono beneficiare di questa esperienza di gioco”.