A Seul per il summit sulla sicurezza nucleare, il presidente americano si rivolge a Dimitri Medvedev convinto di parlare a microfoni spenti e promette "maggiore flessibilità" una volta rieletto. GUARDA IL VIDEO
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Ufficialmente le posizioni di Washington e Mosca non cambiano, restano rigide. Le distanze da colmare sul controverso progetto dello scudo missilistico europeo rimangono tutte sul tavolo. Ma è un fuori onda (guardalo qui sopra) a tradire Barack Obama che - convinto di parlare a microfoni spenti - assicura al presidente russo, Dimitri Medvedev, "maggiore flessibilità" dopo l'auspicata rielezione alla Casa Bianca.
La frase viene 'rubata' dalle telecamere poco prima che Obama e Medvedev - a Seul per il summit sulla sicurezza nucleare - comincino una conferenza stampa congiunta, dopo un faccia a faccia in cui i due presidenti hanno fatto il punto sulla situazione. I due sono seduti una accanto all'altro, in attesa di iniziare a parlare. Ecco allora che arriva la promessa del presidente statunitense: "Questa è la mia ultima elezione - sussurra rivolto a Medvedev - e dopo la mia rielezione avrò più flessibilità". Il presidente uscente della Russia annuisce: "Capisco, riferirò a Vladimir", risponde, riferendosi ovviamente a Putin, prossimo a insediarsi nuovamente al Cremlino.
Lo scambio di battute rivela dunque come - dietro l'ufficialità e le affermazioni da campagna elettorale - le intenzioni di Obama siano quelle di venire il più possibile incontro alle esigenze di Mosca, per trovare la soluzione a una questione delicatissima, quella dello scudo missilistico, che si prolunga da tempo e che negli ultimi mesi ha rischiato più volte di deteriorare i rapporti tra i due Paesi. Rapporti non proprio idilliaci, soprattutto dopo che l'amministrazione statunitense si è unita al coro di coloro che chiedono di verificare la regolarita' delle ultime elezioni presidenziali in Russia.
Ma l'imprevisto fuori onda potrebbe costare caro alla Casa Bianca, regalando ai repubblicani un argomento forte per rilanciare le dure critiche alla condotta di Obama in politica estera. Il presidente viene infatti da sempre descritto dai suoi avversari troppo timido e accondiscendente, per esempio nei confronti dell'Iran. Ora magari anche nei confronti della Russia, facendo un "doppio gioco". Il peso della 'promessa' del presidente a Mosca potrebbe dunque farsi sentire nel corso della campagna elettorale nei prossimi giorni. Se infatti la Casa Bianca minimizza sull'episodio - ricordando come in un anno elettorale per Usa e Russia difficilmente si potrebbero concedere aperture su dossier delicati come quello sullo scudo missilistico - un duro attacco arriva già dal probabile rivale di Obama alle elezioni, Mitt Romney, che accusa il presidente di non dire la verità agli americani. Americani che - afferma il candidato repubblicano - "hanno il diritto di sapere su cosa il presidente sarà piu' flessibile".
Il fuori onda:
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Ufficialmente le posizioni di Washington e Mosca non cambiano, restano rigide. Le distanze da colmare sul controverso progetto dello scudo missilistico europeo rimangono tutte sul tavolo. Ma è un fuori onda (guardalo qui sopra) a tradire Barack Obama che - convinto di parlare a microfoni spenti - assicura al presidente russo, Dimitri Medvedev, "maggiore flessibilità" dopo l'auspicata rielezione alla Casa Bianca.
La frase viene 'rubata' dalle telecamere poco prima che Obama e Medvedev - a Seul per il summit sulla sicurezza nucleare - comincino una conferenza stampa congiunta, dopo un faccia a faccia in cui i due presidenti hanno fatto il punto sulla situazione. I due sono seduti una accanto all'altro, in attesa di iniziare a parlare. Ecco allora che arriva la promessa del presidente statunitense: "Questa è la mia ultima elezione - sussurra rivolto a Medvedev - e dopo la mia rielezione avrò più flessibilità". Il presidente uscente della Russia annuisce: "Capisco, riferirò a Vladimir", risponde, riferendosi ovviamente a Putin, prossimo a insediarsi nuovamente al Cremlino.
Lo scambio di battute rivela dunque come - dietro l'ufficialità e le affermazioni da campagna elettorale - le intenzioni di Obama siano quelle di venire il più possibile incontro alle esigenze di Mosca, per trovare la soluzione a una questione delicatissima, quella dello scudo missilistico, che si prolunga da tempo e che negli ultimi mesi ha rischiato più volte di deteriorare i rapporti tra i due Paesi. Rapporti non proprio idilliaci, soprattutto dopo che l'amministrazione statunitense si è unita al coro di coloro che chiedono di verificare la regolarita' delle ultime elezioni presidenziali in Russia.
Ma l'imprevisto fuori onda potrebbe costare caro alla Casa Bianca, regalando ai repubblicani un argomento forte per rilanciare le dure critiche alla condotta di Obama in politica estera. Il presidente viene infatti da sempre descritto dai suoi avversari troppo timido e accondiscendente, per esempio nei confronti dell'Iran. Ora magari anche nei confronti della Russia, facendo un "doppio gioco". Il peso della 'promessa' del presidente a Mosca potrebbe dunque farsi sentire nel corso della campagna elettorale nei prossimi giorni. Se infatti la Casa Bianca minimizza sull'episodio - ricordando come in un anno elettorale per Usa e Russia difficilmente si potrebbero concedere aperture su dossier delicati come quello sullo scudo missilistico - un duro attacco arriva già dal probabile rivale di Obama alle elezioni, Mitt Romney, che accusa il presidente di non dire la verità agli americani. Americani che - afferma il candidato repubblicano - "hanno il diritto di sapere su cosa il presidente sarà piu' flessibile".
Il fuori onda: