Rimpatriata la salma di Lamolinara. "Ucciso da 4 colpi"

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Il corpo dell'ostaggio morto in Nigeria è arrivato in Italia. Prime verità dall’autopsia: spari non a bruciapelo. Fatale quello alla testa. Intanto, sventato il rapimento di un altro nostro connazionale. Terzi: "No a diatribe sulla pelle degli italiani"

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(In fondo all'articolo tutti i video sulla morte di Lamolinara)

E' arrivata in Italia la salma di Franco Lamolinara, l'ingegnere italiano ucciso in Nigeria insieme a Christopher McManus dopo il blitz fallito per la sua liberazione. Il corpo è stato trasportato con un A319 dell'Aeronautica militare atterrato all'aeroporto di Ciampino sabato 10 marzo ( GUARDA LE FOTO ). Ad accoglierlo anche il ministro della Difesa Di Paola e alcuni familiari della vittima, tra cui la sorella Angela, il figlio Mattia e i fratelli (uno dei quali, a proposito del blitz, ha dichiarato : "Vogliamo spiegazioni"). La salma è stata trasferita all'istituto di medicina legale della Sapienza dove, su disposizione del pm della procura di Roma, è stata effettuata l'autopsia. Lamolinara sarebbe stato colpito da quattro colpi di arma da fuoco (mortale il colpo alla testa). Secondo Paolo Arbarello, responsabile della medicina legale, i proiettili che hanno colpito Lamolinara sono stati esplosi da distanza ravvicinata.
Il medico legale, Arbarello, precisa che i colpi non sono stati sparati a bruciapelo. La canna dell'arma che ha ucciso Lamolinara non gli è stata appoggiata "a mo di esecuzione".

Ascolta le parole di Arbarello:



Dubbi sul blitz - Intanto la Gran Bretagna continua a difendere la sua scelta: bisognava intervenire subito perché lo imponevano le circostanze - sostengono a Downing Street - e per questo l'Italia è stata informata a blitz avviato. Un portavoce del governo britannico ha inoltre dichiarato che Roma non aveva mai sollevato obiezioni sulla possibilità di un intervento armato per liberare i due ostaggi. E i ministri degli Esteri italiano, Giulio Terzi, e britannico, William Hague, hanno convenuto in un comunicato congiunto "di condividere pienamente le informazioni" per facilitare la ricostruzione degli eventi del blitz in Nigeria, che ha  portato alla morte di Franco Lamolinara".

Terzi: niente diatribe sulla pelle dei connazionali -
La Farnesina cerca anche di abbassare i toni. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha chiesto che cessino le "diatribe politiche" fatte sulla pelle di italiani in situazione di pericolo, dal caso dei marò in India alla cooperante rapita Rossella Urru e fino al tragico blitz in Nigeria. "Non vogliamo assolutamente accettare che questi episodi diventino un elemento per le quotidiane illazioni o per le quotidiane diatribe che ogni tanto si sviluppano nel nostro Paese", ha affermato il titolare della Farnesina a margine di una riunione con i colleghi dell'Ue a Copenaghen, "quando si sviluppano si possono sviluppare su altre cose, non sulla pelle dei ministri connazionali che sono a rischio". "Noi", ha sottolineato Terzi, "trattiamo questi casi, nei rapporti con i nostri organi di intelligence e con gli altri ministeri, con profonda consapevolezza dei rischi che i nostri connazionali corrono".

Sventato un altro rapimento in Nigeria - Nelle stesse ore in cui giovedì 8 Lamolinara e McManus venivano uccisi, un altro italiano è scampato a un rapimento nel sud della Nigeria. A darne notizia è la stampa locale. Il tentativo di sequestro è avvenuto a Asaba, capoluogo dello stato federato del Delta del Niger e ha riguardato Renzo Galvagni un ingegnere di 65 anni, da lungo tempo impegnato in Nigeria per conto di una compagnia locale. L'uomo è stato bloccato mentre era alla guida di una Toyota da un commando armato che lo ha caricato su un altro veicolo. Poco dopo, però, la vettura è stata intercettata da una volante della polizia che era stata avvertita da alcuni testimoni. "Nell'operazione", ha spiegato ai media locali Charles Muka, portavoce della polizia del Delta del Niger, "siamo riusciti ad arrestare un solo rapitore che ha confessato di aver agito con altri complici".

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