L'India accusa l'Italia: una nave ha ucciso due pescatori

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New Delhi protesta contro Roma dopo che i militari a bordo di una petroliera hanno aperto il fuoco contro un'imbarcazione nel Golfo del Bengala. La Marina si difende: "Atteggiamento tipico dei pirati. Abbiamo sventato un arrembaggio"

Militari italiani del reggimento San Marco di scorta a un mercantile in navigazione nell'Oceano Indiano avrebbero ucciso due pescatori indiani, scambiati erroneamente per pirati. L'incidente, avvenuto mercoledì 15 febbraio a 30 miglia dalla costa indiana e dai contorni ancora poco chiari, rischia di creare un caso diplomatico tra India e Italia. Nuova Delhi ha inoltrato una protesta formale a Roma. L'ambasciatore italiano ha confermato che la nave è stata attaccata ed ha seguito le procedure di difesa previste dai protocolli internazionali.

Dopo l'incidente la petroliera Enrica Lexie è stata intercettatata da due motovedette e da un aereo da ricognizione e fatta attraccare nel porto di Kochi, nello stato meridionale del Kerala, per interrogare l'equipaggio. "La nave non è ancora in stato di fermo, su questo si deciderà solo dopo l'interrogatorio dell'equipaggio", ha precisato un ufficiale, secondo quanto riporta il Times of India.  

"Al momento - spiega una nota la Marina - si può dire che l'equipaggio ci ha riferito che l'atteggiamento del peschereccio era stato giudicato chiaramente ostile, tipico dei pirati. Le modalità di avvicinamento erano le stesse già seguite in operazione di abbordaggio, caratteristiche di quei mari. Un esempio su tutti: non hanno risposto ai segnali di avvertimento". Secondo il comunicato, i fanti di marina a bordo del mercantile "hanno messo in atto le procedure standard. Il peschereccio si è allontanato dopo la terza raffica di avvertimento, senza danni evidenti a bordo". A parte indiana è stato smentito che l'equipaggio del peschereccio fosse armato: "Non c'erano armi a bordo dell'imbarcazione", ha dichiarato il capo dell'amministrazione del distretto di Kollam, P. G. Thomas.

A bordo del peschereccio c'erano 11 marinai imbarcatisi il 7 febbraio per la pesca del tonno. Le vittime sono un uomo di 50 anni e un altro di 21, entrambi originari del sud dell'India. Secondo il proprietario del peschereccio, Freddy Louis, che si trovava a bordo, quando sono partiti gli spari l'equipaggio stava dormendo ad eccezione dei due marinai uccisi. Gli spari sarebbero durati per due minuti finché il peschereccio non si è allontanato. Il governo di Kerala ha deciso di indennizzare i familiari dei due pescatori con 300mila rupie (oltre 4.600 euro). Il Golfo del Bengala, davanti alla costa meridionale dell'India, è stato teatro di numerosi attacchi di pirati negli ultimi mesi, anche se meno violenti rispetto al Golfo di Aden.

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