Nicolas Sarkozy e il web: un rapporto difficile

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Il presidente francese non riesce ad appassionarsi alle nuove tecnologie. Twitter? Non lo usa. Facebook? Arranca. La stampa sostiene che non abbia nemmeno l'email. Intanto gli avversari alle prossime presidenziali provano a batterlo, almeno online

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di Greta Sclaunich

Il web, questo sconosciuto. Il presidente francese Nicolas Sarkozy affila le armi per le prossime presidenziali ma tra incontri, conferenze ed interviste il punto dolente resta sempre lo stesso: internet. Notoriamente disinteressato alla Rete e ai suoi fermenti (nel 2010, ha rivelato il settimanale Marianne, ha snobbato i cyber dissidenti mentre preparavano le rivoluzioni della Primavera araba) quando non apertamente ostile (è stato il suo governo, nel 2009, ad approvare la legge Hadopi contro la diffusione e lo scambio di file musicali in peer-to-peer), Sarkozy al web non riesce proprio ad appassionarsi.

La stampa francese lo aveva già notato: secondo il settimanale L’Express “non ha internet né un’email personale, non capisce nulla di digitale”, mentre il quotidiano Le Figaro ha rivelato che ha comprato il suo primo iPad solo un mese fa (il lancio, in Francia, risale all’aprile 2010).
Mentre le presidenziali si avvicinano a grandi passi, qualche sforzo in più Sarkozy inizia a farlo. La sua pagina personale su Facebook, aperta nel settembre 2009 (e piratata un anno dopo), vanta a oggi solo 57 post. In media due al mese, ma basta scorrere la sua pagina per scoprire che i “buchi” sono tanti e piuttosto lunghi: è solo da inizio gennaio che il presidente posta con costanza, quasi quotidianamente, commenti e opinioni. Pure più ufficiali del solito, visto che in passato non sono mancate note fin troppo personali: come quando, il 6 ottobre 2009, ha invitato gli internauti a “scoprire il nuovo sito internet di Carla” pubblicando il link.
Twitter, invece, non è ancora pervenuto. L’unico account ufficiale disponibile sul sito di microblogging, @Sarkozy 2012, è gestito dal Comitato di sostegno alla campagna elettorale e riguarda solo la candidatura di Sarkò alle presidenziali. Il suo partito, l’Ump, sembra infatti essere più attento di lui al web e alle nuove tecnologie. Tanto da scegliere internet per presentare il programma per le elezioni: gli iscritti al partito sono chiamati a votarlo online.

Se Sarkozy arranca, i suoi avversari provano a batterlo. E in questo campo ci sono già riusciti: basti pensare alla “Twinterview” organizzata da François Bayrou del centrista MoDem in occasione dell’annuncio della sua candidatura. O al traguardo dei 100mila follower già raggiunto e superato dal candidato socialista François Hollande, attivissimo su Twitter dove tramite il suo account @fhollande pubblica più volte al giorno commenti, idee, link.
Anche lo staff del Ps si dedica al web con particolare cura. E con un occhio di riguardo alla “base” elettorale: quotidianamente invia agli iscritti alle varie piattaforme gestite dal partito una mail dove suggerisce le azioni del giorno. Link di video su YouTube con i discorsi di Hollande da diffondere, argomenti del giorno sui quali scrivere post nei blog, interventi del candidato da commentare e linkare nelle bacheche degli amici: bastano pochi click per essere un militante socialista.

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