Twitter 2011: ecco i migliori account indipendenti
MondoSe si escludono i politici e le celebrità dello spettacolo, quali sono state le voci più significative nell’ultimo anno? Il quotidiano Independent stila una classifica. E a sorpresa c'è anche un'italiana, Marina Petrillo, meglio conosciuta come AlaskaRP
Guarda anche:
Dal 2011 al 2012: classifiche, curiosità, personaggi
Year in Hashtag: il 2011 visto su Twitter
Egitto superstar su Twitter: è l’hashtag più usato del 2011
di Carola Frediani
A fine anno è tempo di classifiche. Anche in Rete. Si misurano i video più virali, le foto più famose, gli utenti più popolari dei social network. Ma la quantità non è tutto. E a maggior ragione su Twitter, dove quando sbarcano le celebrità fanno il pieno di followers, come si è visto con l'ondata vip che si è abbattuta sul sito di cinguettii italiano; e tuttavia ciò non rende quei profili particolarmente significativi o influenti.
Ma allora quali sono stati nel 2011 gli utenti di Twitter che hanno davvero lasciato il segno? Che hanno usato al meglio questo strumento per informare, divertire o provocare? Se lo è chiesto il quotidiano britannico The Independent, e per rispondere si è rivolto ai suoi lettori ma anche a PeerIndex, una società che mappa il social web e che ha costruito un indice per valutare l'influenza e il capitale relazionale di un utente, basandosi su vari parametri.
Ne è nata una selezione di 35mila account mondiali, divisi per categorie, che poi sono stati scremati a una manciata di finalisti e ai vincitori delle rispettive aree. Quello che ne emerge ha davvero un volto nuovo: in prima fila domina infatti il Nord Africa, insieme a tutte quelle voci che hanno cercato di raccontare la Primavera Araba. Poi ci sono i manifestanti di Occupy Wall Street, ma anche le figure più scettiche, irriverenti e demistificanti dei miti della scienza e della tecnologia, della politica e della società.
NOTIZIE DAL MONDO - Ma vediamo la classifica delle Independent Voices 2011, come la chiama il quotidiano, nel dettaglio. Nella categoria mondo vince Hossam el-Hamalawy (@3arabawy), giornalista e dissidente egiziano con 53mila followers e un PeerIndex di 64, che dopo anni di opposizione al regime di Mubarak è diventato una delle voci più forti della Primavera Araba. Twitta e ritwitta in inglese e arabo.
In realtà i finalisti di questa categoria sono tutti molto interessanti: da Andy Carvin, il giornalista americano di National Public Radio che è diventato il più noto aggregatore di tweet sul mondo arabo, oltre che cinguettatore compulsivo - anche la sera a cena, come confidava qualche tempo fa al Guardian; a Occupy Wall Street (@OccupyWallSt), l'account collettivo delle proteste americane, il “99 per cento” organizzato sui social media e malmenato offline dalla polizia.
In questa rosa di voci mondiali influenti spicca anche un'italiana, l'unica: è Marina Petrillo (@alaskaRP), giornalista di Radio Popolare che è diventata in poco tempo un efficace aggregatore online di notizie provenienti dal mondo arabo, da blogger, giornalisti, testimoni. In un certo senso è l'Andy Carvin italiano (lo suggerisce lo stesso Independent del resto), che lei stessa, in un'intervista al Post di qualche tempo fa, considerava un suo maestro.
Tra l'altro proprio nei giorni scorsi Marina Petrillo, insieme ad altri utenti particolarmente attivi, ha lanciato Year in Hashtag, un sito che raccoglie i principali fatti del 2011 attraverso la lente di Twitter.
PERSONE - Tornando alla classifica dell'Independent, e spostandoci sulla categoria People (“persone”), ci ritroviamo ancora in Egitto. Il vincitore qui è Wael Ghonim (@ghonim 277mila followers, PeerIndex di 41), il dipendente di Google che ha lanciato la pagina Facebook “We Are All Khaled Said” per ricordare il giovane ucciso dalla polizia ad Alessandria. Da allora Ghonim è diventato un punto di riferimento della rivoluzione egiziana, tanto da finire su Time.
Ma la mobilitazione per un mondo migliore domina un po' tutta la selezione del quotidiano, e s'infiltra perfino in settori insospettabili, come la tecnologia. Qui a vincere con soli 7mila followers e un PeerIndex di 47 è Sue Black (@Dr_Black), informatica ma anche attivista digitale, con interessi che spaziano dalle donne al digital divide. Mentre nella scienza, con 166mila followers e PeerIndex 74, conquista il podio Ben Goldacre (@bengoldacre), autore del libro “La cattiva Scienza”, editorialista e implacabile fustigatore di fole scientifiche, compagnie farmaceutiche e Pr.
BUSINESS E INTRATTENIMENTO - Infine nella categoria business arriva primo, con 168mila followers e un bell'81 di PeerIndex, Umair Haque (@umairh), consulente d'impresa e autore del New Capitalist Manifesto, fortemente orientato a innovare se non rivoluzionare i modelli di business; mentre nella sezione Entertainment e UK News, più localizzate in Gran Bretagna, si piazzano primi rispettivamente l'autore satirico Jacques as in Hattie (@jacques_aih) con 6mila followers e 17 di PeerIndex), e il giovane politologo di sinistra Owen Jones (@OwenJones84), con 17mila followers e 65 di PeerIndex).
Dal 2011 al 2012: classifiche, curiosità, personaggi
Year in Hashtag: il 2011 visto su Twitter
Egitto superstar su Twitter: è l’hashtag più usato del 2011
di Carola Frediani
A fine anno è tempo di classifiche. Anche in Rete. Si misurano i video più virali, le foto più famose, gli utenti più popolari dei social network. Ma la quantità non è tutto. E a maggior ragione su Twitter, dove quando sbarcano le celebrità fanno il pieno di followers, come si è visto con l'ondata vip che si è abbattuta sul sito di cinguettii italiano; e tuttavia ciò non rende quei profili particolarmente significativi o influenti.
Ma allora quali sono stati nel 2011 gli utenti di Twitter che hanno davvero lasciato il segno? Che hanno usato al meglio questo strumento per informare, divertire o provocare? Se lo è chiesto il quotidiano britannico The Independent, e per rispondere si è rivolto ai suoi lettori ma anche a PeerIndex, una società che mappa il social web e che ha costruito un indice per valutare l'influenza e il capitale relazionale di un utente, basandosi su vari parametri.
Ne è nata una selezione di 35mila account mondiali, divisi per categorie, che poi sono stati scremati a una manciata di finalisti e ai vincitori delle rispettive aree. Quello che ne emerge ha davvero un volto nuovo: in prima fila domina infatti il Nord Africa, insieme a tutte quelle voci che hanno cercato di raccontare la Primavera Araba. Poi ci sono i manifestanti di Occupy Wall Street, ma anche le figure più scettiche, irriverenti e demistificanti dei miti della scienza e della tecnologia, della politica e della società.
NOTIZIE DAL MONDO - Ma vediamo la classifica delle Independent Voices 2011, come la chiama il quotidiano, nel dettaglio. Nella categoria mondo vince Hossam el-Hamalawy (@3arabawy), giornalista e dissidente egiziano con 53mila followers e un PeerIndex di 64, che dopo anni di opposizione al regime di Mubarak è diventato una delle voci più forti della Primavera Araba. Twitta e ritwitta in inglese e arabo.
In realtà i finalisti di questa categoria sono tutti molto interessanti: da Andy Carvin, il giornalista americano di National Public Radio che è diventato il più noto aggregatore di tweet sul mondo arabo, oltre che cinguettatore compulsivo - anche la sera a cena, come confidava qualche tempo fa al Guardian; a Occupy Wall Street (@OccupyWallSt), l'account collettivo delle proteste americane, il “99 per cento” organizzato sui social media e malmenato offline dalla polizia.
In questa rosa di voci mondiali influenti spicca anche un'italiana, l'unica: è Marina Petrillo (@alaskaRP), giornalista di Radio Popolare che è diventata in poco tempo un efficace aggregatore online di notizie provenienti dal mondo arabo, da blogger, giornalisti, testimoni. In un certo senso è l'Andy Carvin italiano (lo suggerisce lo stesso Independent del resto), che lei stessa, in un'intervista al Post di qualche tempo fa, considerava un suo maestro.
Tra l'altro proprio nei giorni scorsi Marina Petrillo, insieme ad altri utenti particolarmente attivi, ha lanciato Year in Hashtag, un sito che raccoglie i principali fatti del 2011 attraverso la lente di Twitter.
PERSONE - Tornando alla classifica dell'Independent, e spostandoci sulla categoria People (“persone”), ci ritroviamo ancora in Egitto. Il vincitore qui è Wael Ghonim (@ghonim 277mila followers, PeerIndex di 41), il dipendente di Google che ha lanciato la pagina Facebook “We Are All Khaled Said” per ricordare il giovane ucciso dalla polizia ad Alessandria. Da allora Ghonim è diventato un punto di riferimento della rivoluzione egiziana, tanto da finire su Time.
Ma la mobilitazione per un mondo migliore domina un po' tutta la selezione del quotidiano, e s'infiltra perfino in settori insospettabili, come la tecnologia. Qui a vincere con soli 7mila followers e un PeerIndex di 47 è Sue Black (@Dr_Black), informatica ma anche attivista digitale, con interessi che spaziano dalle donne al digital divide. Mentre nella scienza, con 166mila followers e PeerIndex 74, conquista il podio Ben Goldacre (@bengoldacre), autore del libro “La cattiva Scienza”, editorialista e implacabile fustigatore di fole scientifiche, compagnie farmaceutiche e Pr.
BUSINESS E INTRATTENIMENTO - Infine nella categoria business arriva primo, con 168mila followers e un bell'81 di PeerIndex, Umair Haque (@umairh), consulente d'impresa e autore del New Capitalist Manifesto, fortemente orientato a innovare se non rivoluzionare i modelli di business; mentre nella sezione Entertainment e UK News, più localizzate in Gran Bretagna, si piazzano primi rispettivamente l'autore satirico Jacques as in Hattie (@jacques_aih) con 6mila followers e 17 di PeerIndex), e il giovane politologo di sinistra Owen Jones (@OwenJones84), con 17mila followers e 65 di PeerIndex).